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SEO e Comandi Vocali

Come adeguare la tua SEO strategy alla tecnologia dei comandi vocali

Sempre più frequentemente vengono utilizzati i comandi vocali da smartphone, tablet e desktop per fare ricerche su Google. Questa tecnologia è cresciuta tantissimo, è facile da usare e ha un margine di errore ormai molto basso. I comandi vocali, in particolare quelli diretti alla ricerca, vengono usati principalmente quando si è impegnati in attività che non permettono di digitare agevolmente sullo tastiera, oppure se si vuole immediatezza di risposta.

Si stima che entro pochissimi anni la ricerca vocale costituirà almeno la meta del totale delle ricerche effettuate in Internet

Perché il proprio web marketing sia pronto ad accogliere il cambiamento, è opportuno iniziare fin da subito un processo di ottimizzazione del proprio sito web, per renderlo voice search friendly.

I comandi vocali indubbiamente stanno cambiando le abitudini di utilizzo della ricerca sul web. Seguirne l’evoluzione vuol dire per le aziende, adeguare le proprie azioni di marketing per sfruttare al meglio questa tecnologia e guadagnare vantaggi nei confronti dei competitors.

La prima cosa che ci spinge ad utilizzare i comandi vocali è certamente la comodità. Pronunciare una query è sicuramente più immediato che scriverla.

L’utente che utilizza la ricerca vocale, lo fa principalmente da dispositivo mobile per ottenere risultati inerenti alla zona dove fisicamente si trova, oppure per avere le indicazioni stradali durante la guida e mentre si sta camminando.

Gli assistenti vocali, soprattutto attraverso device mobili, diventeranno il principale mezzo di interazione fra azienda e consumatore.

Gli assistenti vocali: in principio ci fu Siri

Per sfruttare tutte le potenzialità della ricerca vocale, è opportuno innanzitutto conoscere i principi di funzionamento degli assistenti vocali disponibili, che ormai possiamo considerare a tutti gli effetti come dei motori di ricerca vocali.

Il primo e più famoso assistente vocale è stato Siri di Apple, presentato nel 2011 quando è uscito l’Iphone 4s. L’applicazione si può lasciare in stand by per essere attivata dopo aver pronunciato le parole “Ehi Siri” e viene adoperata principalmente come assistente Mobile, sebbene sia incorporata anche nelle ultime versioni di Mac OS.

Ok Google è la funzione vocale di Google e fa parte dell’assistente digitale Google Now. Si può utilizzare sui device Android e da poco anche sui dispositivi iOS . L’applicazione, se lasciata in background, si attiva pronunciando “Ok Google“.

Cortana è stato sviluppato da Microsoft ed è l’ultimo degli assistenti vocali usciti sul mercato. Nato per gli smartphone equipaggiati con Windows phone, con l’uscita di Windows 10, Cortana viene integrato stabilmente nel sistema operativo.

Il punto di forza dei sopracitati assistenti vocali consiste nel fatto di essere consultabili in qualsiasi luogo, attraverso device mobili come smartphone e tablet che restituiranno risultati di ricerca geolocalizzati, cioè, coerenti con la nostra ubicazione fisica.

La maggior parte delle ricerche vocali avviene da Mobile e il motivo è che solitamente gli utenti cercano risposte veloci per bisogni che hanno nell’immediato.

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Le interazioni vocali semplificano, velocizzano e rendono accessibile il web quando si hanno le mani occupate

Cerchiamo quindi di capire quali sono le differenze fra le ricerche testuali e quelle vocali.

Una delle caratteristiche che differenzia la ricerca vocale da quella testuale sta nella naturalezza del linguaggio utilizzato dagli utenti. Le interazioni vocali semplificano, velocizzano e rendono accessibile il web quando si hanno le mani occupate o si sta facendo un’attività che impone continua attenzione, da non poter nemmeno guardare lo schermo.

Inoltre le ricerche vocali sono sempre basate sulla posizione fisica del richiedente e assistenti vocali come Google Now utilizzano anche i dati relativi alle abitudini e alle preferenze di chi effettua la ricerca.

I termini per effettuare la ricerca vocale sono meno rigidi e più “umani”

Gli utenti sono particolarmente portati ad utilizzare la ricerca vocale ponendo domande e non in modo “rigido” come quando scrivono sulla tastiera.

Normalmente queste domande cominciano per “Come”, “cosa”, “dove”, termini che forniscono indicazioni sull’intenzione di ricerca relativa ai bisogni dell’utente. Le query vocali, quindi sono sono molto più simili a “conversazioni”, rispetto alle ricerche testuali.

Sarà necessario capire ed analizzare in che modo gli utenti cercano le informazioni usando la ricerca vocale, così da poter adattare la SEO del sito web e guadagnare un posizionamento favorevole anche quando l’informazione è cercata con comandi vocali.

Per adeguare i contenuti del sito sarà opportuno studiare un’adeguata strategia di content marketing e fare in modo che ogni testo sia ottimizzato non solo per la ricerca testuale ma anche per quella vocale.

Ottimizzare la SEO del sito web per i comandi vocali

L’ottimizzazione del sito web in ottica SEO deve tenere conto delle possibilità date dalla ricerca vocale.

Gli assistenti vocali sono guidati da algoritimi che permettono di interpretare il significato semantico delle ricerche in base alle precedenti interazioni.

Questo ci suggerisce che le connessioni semantiche stanno acquistando sempre più importanza. Dal momento che le richieste vocali non sono più composte da singole keywords, ma da frasi semanticamente più complesse, la SEO dovrà adattarsi a questi nuovi modelli di interazione. Ciò significa innanzitutto che le richieste di ricerca diventano più lunghe, cosi come cresce l’importanza delle keywords longtail. Le parole chiave andranno adeguate alla ricerca vocale. Usando keywords interrogative long tail simili alla lingua parlata, posizionate nei punti più strategici del sito come il titolo principale e i sottototitoli.

La ricerca vocale restituisce pochi risultati, facendo si che l’utente non si trovi costretto a scorrere tra i vari risultati della ricerca.

Le aziende che riusciranno ad adattarsi attraverso una strategia SEO ottimizzata per il vocal riusciranno ad emergere nei confronti dei competitors e godranno sicuramente di un ritorno in termini di traffico aumentando la loro visibilità sul web.

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La SEO dell’immediato futuro sarà basata sull’ottimizzazione della ricerca vocale

Ancora si parla poco di SEO per la ricerca vocale, ma sicuramente iniziare a considerarla può portare al nostro business un grande vantaggio competitivo.

Un cambiamento di tale portata comporta, ovviamente, la necessità di un adeguamento anche in termini di SEO e nell’utilizzo di keywords specifiche, rimandandoci al tema delle ricerche semantiche, ovvero la capacità da parte di un motore di ricerca di inserire una query in un contesto e rispondere con dei risultati più precisi e accurati.

La SEO viene influenzata dalla ricerca vocale. Google sfrutta molteplici tecnologie per comprendere la voce degli utenti e riuscire a decifrarne il significato. Capire in modo esaustivo le domande che si pongono gli utenti, cosa cercano e quali sono le loro intenzioni, è essenziale per stabilire quali keywords usare. E’ possibile quindi sfruttare la ricerca vocale nella SEO per conoscere meglio il nostro pubblico, dare maggiore visibilità al sito e ai suoi contenuti, così da ottenere un vantaggio competitivo non trascurabile per la nostra azienda.

I motori di ricerca infatti saranno sempre più orientati a premiare la naturalezza del linguaggio, per questo chi si occupa di SEO dovrà cercare di indicizzarsi tramite parole chiavi più lunghe e articolate.

Per aggiornare e ottimizzare i contenuti in ottica SEO orientata alla ricerca vocale, bisogna tenere in considerazione non solo il tipo di domanda effettuata dall’utente, ma anche il tipo di assistente vocale che utilizza, in quanto la tecnologia di ogni sistema attinge a risorse differenti per raccogliere le informazioni.

Gli assistenti vocali manleveranno l’utente dal dover scorrere pagina per pagina i risultati della ricerca. Apparire nelle prime posizioni sarà sempre più importante.

L’obiettivo è quello di ritrovarsi tra i primi risultati selezionati e indicati dal motore di ricerca. Questo attirerà l’attenzione degli utenti che stanno effettuando una ricerca precisa e ai quali l’assistente vocale restituisce i risultati sperati. Nel caso di una voice search, gli utenti ripongono fiducia nel loro assistente vocale per ottenere i migliori risultati. Capire ed analizzare come e cosa gli utenti cercano con la ricerca vocale è utile non solo per il posizionamento del nostro sito web, ma anche per farci trovare subito nei primi risultati a seguito di una specifica query.

Il costante miglioramento di questa tecnologia consentirà agli assistenti vocali di comprendere le intenzioni degli utenti con maggiore precisione, migliorando così i risultati di ricerca e fornendo agli utenti la risposta che stavano cercando, in tempi sempre più brevi.

La ricerca vocale è in crescita in particolare da device mobile per alcuni semplici motivi. Usare la voce è più veloce che scrivere. Non è necessario usare le mani, se si sta guidando per esempio e allo stesso modo non è necessario guardare lo schermo.

La tecnologia che consente il riconoscimento della voce è sempre più affidabile e il margine di errore è oggi molto basso.

Da non dimenticare che oggigiorno i dispositivi mobili sono sempre con noi. Le innovazioni digitali stanno cambiando e le aziende dovranno adeguare le loro strategie di marketing.

Anche la ricerca vocale è parte integrante di queste trasformazioni e sta già creando nuovi modelli di business per le aziende, che si vedono costrette ad adeguarsi per non perdere competitività.

Se non vuoi restare indietro rispetto ai tuoi competitors contatta subito la migliore web agency a Treviso Mg Group. I nostri esperti sapranno suggerirti nuove strategie per adeguare il sito web della tua Azienda alle nuove funzioni di ricerca vocale.

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La realtà virtuale: cosa è, come funziona?

Un approfondimento sulla tecnologia che sta rivoluzionando il modo di fare business, anche per quanto riguarda il settore edile

Per realtà virtuale si intende una combinazione di hardware e software, in grado di creare uno spazio virtuale all’interno del quale l’utente può muoversi liberamente. Insomma, è la tecnologia che consente a tutti noi di immergerci in un mondo digitale, ma comunque realistico. Per entrare in questo mondo vengono utilizzati dei visori ottici e alcuni accessori che permettono di muoversi nello spazio (joypad), o interagire con lo spazio virtuale (guanti , scarpe, tute).

L’ambiente che si crea attraverso la combinazione di questi elementi può essere effettivamente “vissuto” da chi lo utilizza. Così, se si vuole guardare a destra o in alto, oppure spostarsi in avanti, è proprio quello che ci succederà. La stessa sensazione che si ha se si giocasse ad un videogioco, dall’interno.

I più grandi marchi della filiera digital hanno investito su questo tipo di tecnologia ormai qualche anno fa. Primo fra tutti il colosso di Zuckerberg, che ha deciso di puntare molto su questa nuova frontiera. A Facebook si sono accodati poi Amazon ed Ebay, cercando esperienze ancora più immersive nell’ambito dello shopping online. Anche Google non si è lasciata sfuggire l’occasione, prima con la creazione dei suoi Google Glass, poi con altri visori ancora più sofisticati; e non possono mancare marchi legati al gaming, come Sony o Microsoft che stanno sviluppando soluzioni adatte alle loro consolle. Infine anche Apple ha speso molti soldi in questa tecnologia.

Il 2018 porta con sé un miglioramento netto nella tecnologia legata alla realtà virtuale e un conseguente calo dei costi per adottare questo sistema. La VR non più un lusso che solo poche aziende nel mondo possono permettersi, ma una possibilità a portata di tutti. In più i settori di applicazione crescono e si moltiplicano.

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Secondo il nuovo report messo a punto dall’Ericsson ConsumerLab, le nuove tecnologie immersive porteranno enormi cambiamenti anche in settori come l’educazione, il lavoro, le interazioni sociali, i viaggi e il commercio. La ricerca è stata condotta, per quanto riguarda l’Italia, su un campione di 1.150 persone, tra i 15 e i 69 anni, che avessero conoscenze almeno di base sulla realtà virtuale e aumentata. Il primo dato emerso è che solo una parte di italiani (per la precisione, 3 milioni) avesse una certa dimestichezza con queste nuove tecnologie, a dimostrazione di come siano ancora, per moltissimi, un oggetto sconosciuto.

In un settore come quello dell’edilizia e del design di interni, uno strumento del genere diventa un alleato fondamentale. Infatti con la realtà virtuale è possibile progettare ambienti in maniera sempre più precisa e completa. Inoltre è l’arma in più da sfruttare per mostrare ai propri clienti la loro casa dall’interno, anche se ancora non ci sono nemmeno le fondamenta. In questo modo le persone saranno in grado di modificare gli spazi a loro piacimento, scegliere i materiali e gli arredi.

Grazie al nostro software tutto questo è possibile; per saperne di più basta chiamare lo 0577 15 16 860.

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Google Analytics, l’importanza di saper interpretare i dati

Google Analytics, l’importanza di saper interpretare i report per ottenere un vantaggio competitivo

La gestione di un sito web, soprattutto se si affaccia nell’ambito dell’e-commerce impone la necessità di misurare i dati di accesso e delle azioni compiute dai visitatori, focalizzandosi su quelle per le quali il sito è stato progettato.

Avere accesso a questi dati consente di valutare con precisione l’andamento del sito e di ottimizzare le attività in modo costante, al fine di ottenere risultati sempre migliori nel tempo.

Una delle attività fondamentali che spesso viene sottovalutata da chi gestisce un sito web è la fase di analisi dei risultati

Monitorare il comportamento degli utenti che accedono al sito e la capacità di raggiungere gli obbiettivi preposti, è fondamentale per capire se si è lavorato bene durante la fase di sviluppo del sito e se sono state correttamente applicate le strategie di ottimizzazione.

Le informazioni più comuni, come conoscere il numero di visitatori, la quantità di pagine visitate o la frequenza di rimbalzo, non sono sufficienti per capire l’andamento del nostro progetto web. Questi dati sono assolutamente inutili se non contestualizzati in un progetto che stabilisca quali debbano essere gli obiettivi che il nostro sito dovrà raggiungere.

Bisognerà andare più in profondità per conoscere e misurare il comportamento degli utenti durante la navigazione del sito. Sapere se lo hanno trovato tramite ricerca organica, o tramite Social e se le keywords usate sono effettivamente efficaci. Il cliente ha acquistato un prodotto, oppure ha desistito all’ultimo momento?

La corretta analisi dei dati ci permetterà di capire quali sono le modifiche da apportare al sito web per indurre gli utenti a fare ciò che noi vogliamo, ma allo stesso tempo rendere gradevole e prolungata la loro permanenza sul nostro sito.

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Google Analytics è un tool gratuito potentissimo, ma deve essere configurato correttamente

Tutte queste informazioni possono essere monitorate tramite Google Analytics, il tool gratuito di Google che fornisce un ottimo sistema di statistiche con tutti i dati necessari per misurare le azioni e conversioni degli utenti mentre visitano le pagine del nostro sito.

Il processo avviene inserendo un codice di tracciamento, che dovrà essere presente in ogni pagina del sito web. La cosa più interessante, che consente di trarre da Google Analytics le informazioni più utili, è la possibilità di essere configurato in modo da fornire report personalizzati, per centrare appieno quelle che sono le nostre esigenze.

Farsi un’idea sull’analisi quantitativa sul traffico, il numero di visitatori nel periodo, gli orari più o meno trafficati e conoscere se il nostro sito viene visitato da un computer fisso o da mobile, sono informazioni che tutti o quasi riescono facilmente ad estrapolare da Google Analytics.

Ben altra cosa è riuscire a tracciare le azioni che ci interessano. Questo comporta un’accurata conoscenza di Analytics per consentirne una configurazione precisa in base alle nostre esigenze.

E’ qui che entra in gioco la necessità di rivolgersi ad un’azienda specializzata, in grado di estrapolare i kpi realmente necessari per misurare l’andamento del nostro business e per pianificare una strategia migliorativa.

Il sistema di reportistica di Google Analytics è molto avanzato e non è facile riuscire ad interpretare i dati delle statistiche, Grazie alle tante funzioni di automazione è però possibile personalizzare i report con i dati che più ci interessano.

Google Analytics per chi usa l’e-commerce

Nella sezione Conversioni di Google Analytics è presente la parte dedicata all’ e-commerce. Da qui si controllano tutte le interazioni del cliente relative alle operazioni di acquisto. I prodotti venduti, i guadagni, gli accessi necessari prima che l’acquisto venga effettuato.

Analytics fornisce report dettagliati che aiutano a stabilire le strategie migliori per incrementare le vendite.

Grazie a questi dati sarà possibile valutare l’andamento della nostra attività e stabilire eventuali azioni di marketing.

Sono ancora tante le attività di e-commerce che ignorano queste possibilità, quindi l’opportunità di avvalersi di un’azienda specializzata che sappia sfruttare le potenzialità di Google Analytics a nostro favore, ci porterebbe un considerevole vantaggio competitivo.

Come Misurare il Successo di una Strategia SEO con Google Analytics

Google Analytics è fondamentale soprattutto per valutare e misurare le performance della SEO (Search Engine Optimization) di un sito web.

Tutta la strategia SEO si fonda proprio sul posizionare nel modo migliore possibile il sito web nella Serp (Search Engine Report Page) dei motori di ricerca, attraverso l’uso di parole chiave strategiche. Grazie a questo si genererà traffico organico, cioè visitatori che ci troveranno attraverso query immesse nei motori di ricerca.

Oltre a scoprire da dove proviene il traffico di un sito web, con Analytics è possibile identificare le parole chiave che hanno generato più ricerche. Questa è un’occasione per verificare che queste keywords siano sempre presenti nel sito.

L’analisi del traffico organico è la prima fase di una serie di altre osservazioni. Analizzando il traffico organico si avrà una selezione più ampia del traffico selezionato in base alla sua provenienza. Attraverso report periodici potremo renderci conto se c’è stato un calo di visibilità nei motori di ricerca dovuto a keywords non più attuali.

Prima di iniziare una strategia SEO con conseguente impiego di risorse, è consigliabile sfruttare Google Analytics per confrontare l’andamento del traffico, delle conversioni e l’efficacia delle parole chiave in periodi prestabiliti. Questa comparazione ci permette di analizzare l’andamento delle nostre keywords, individuare le più forti e le più deboli così da migliorare la strategia SEO, le eventuali campagne pubblicitarie a pagamento e ogni altro canale di web marketing.

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SEM e Google Analytics

Il SEM, (Search Engine Marketing ) indica l’insieme delle attività di web marketing svolte per incrementare la visibilità e la rintracciabilità di un sito web attraverso i motori di ricerca.

Siccome si tratta di attività marketing a pagamento come Adwords, è necessario valutare i ritorni delle singole azioni tramite Google Analytics per capire se le attività che stiamo intraprendendo sono efficaci o necessitano di una revisione.

I dati restituiti da Google Analytics, tecnicamente sono definiti Kpi (acronimo di Key Performance Indicator). Il Kpi sostanzialmente è un indice che permette di monitorare l’andamento di un processo.

Di seguito i kpi predefiniti di Google Analytics. Non richiedono particolari configurazioni ma allo stesso tempo forniscono dati indicativi che vanno integrati da una reportistica attentamente studiata e plasmata su misura.

  • Pubblico

Nella categoria “pubblico” possiamo trovare i report relativi ai visitatori del sito. Potremo vedere nel dettaglio i dati demografici, gli interessi, il comportamento, nonché il tipo di tecnologia che usano per navigare nel nostro sito.

  • Numero di Visitatori

Da qui si vede la fedeltà dei visitatori che ritornano a visitare il sito web. Potremo stabilire da dove provengono e quanti sono i visitatori abituali, avere una prima stima della popolarità del sito e conoscere il grado di soddisfazione degli utenti.

  • Rapporto nuovi visitatori/visitatori abituali

Grazie ai cookies Google Analytics stabilisce se un visitatore è già stato sul nostro sito oppure è la prima volta, mostrandoci tramite valore percentuale e rappresentazione grafica, il rapporto che c’è tra le due tipologie di utenti.

  • Durata della sessione

Sotto “Pubblico”, “Comportamento”, e “Coinvolgimento”, potremo vedere quanto tempo un visitatore resta sul sito.

  • Frequenza di rimbalzo

La frequenza di rimbalzo è un kpi molto importante da osservare. Questo valore sta ad indicare quando un utente visita una sola pagina del sito e poi lo abbandona. Trova quindi interessante solamente l’argomento trattato in quella pagina, ma non è interessato al resto dei contenuti.

  • Aquisizione

la sezione “Aquisizione” ci mostra da dove provengono le sorgenti di traffico del nostro sito. Potremo vedere quanti sono i visitatori provenienti da ricerca organica, diretta, oppure provenienti dai vari canali Social.

  • Comportamento

La sezione comportamento fornisce dettagli sulle sottosezioni del sito. E’ utile per capire quali azioni vengano eseguite a partire da una pagina a quella successiva. E’ un indice che ci permette di capire quali sono i contenuti che mantengono vivo l’interesse dei visitatori.

Bisogna sapere come raccogliere i dati forniti da Analytics, ma soprattutto, si deve essere consapevoli dell’importanza nel leggerli bene

La conclusione è che in molti consultano i dati forniti da Google Analytics, ma solo alcuni li sanno davvero interpretare e ancora meno li sanno applicare al loro modello di business così da intraprendere azioni di marketing efficaci. Google Analytics è lo strumento più potente che abbiamo per raccogliere informazioni relative al traffico generato dal nostro sito web. Lo fa sfruttando la potenza di ricerca di Google ed in oltre lo fa in modo del tutto gratuito.

I dati sul traffico del nostro sito sono indispensabili per cercare di capire cosa funziona e cosa non funziona ed intraprendere le necessarie azioni correttive.

Non esiste un modo univoco di usare Google Analytics. Questo perché le metriche necessarie per misurare le nostre attività, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati non sono affatto universali, ma sono strettamente correlate alla nostra tipologia di business.

Se sei nella necessità di dover avere sotto controllo l’andamento del tuo sito web e vuoi che Google Analytics sia configurato su misura per la tua attività, non esitare a contattarci. Mg Group Italia, web agency di Treviso, è un’azienda specializzata che potrà fornirti tutto il supporto necessario per avere sotto controllo il tuo business.

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Web marketing per strutture ricettive e ristoranti

Come impostare una perfetta strategia online se si possiedono strutture ricettive

Il settore turistico e ricettivo è uno di quelli che più di tutti è stato rivoluzionato in senso positivo dal web: basta pensare ai vari servizi di booking online grazie ai quali sia i proprietari di struttura che gli stessi clienti hanno scoperto un nuovo modo di viaggiare, molto apprezzato e utilizzato.

Le piattaforme di prenotazione o di comparazione prezzi di alberghi, residence, villaggi turistici, campeggi, b&b e ristoranti hanno rivoluzionato un mondo. È proprio per questo motivo che la presenza online va gestita e curata nei minimi dettagli perché possa dare i risultati sperati. Il discorso vale per tutte le tipologie di strutture e per qualsiasi fascia di prezzo: dagli hotel di lusso ai bed & breakfast in centro città.

Tutto parte da una consapevolezza: bisogna essere capaci di sfruttare il web per far crescere il proprio brand e quindi la propria attività ricettiva. Come farlo? Proveremo a rispondere a questo importante interrogativo nei paragrafi di questo articolo.

NON ESISTE UN’UNICA VIA

Dobbiamo subito chiarire un punto fondamentale: non esiste una strada unica per fare marketing, ma una combinazione di percorsi diversi da seguire per arrivare agli obiettivi che si stabiliscono alla partenza.

Solitamente tutto parte da un sito web, il vostro ristorante o albergo, deve avere un luogo preciso dove essere presentato in tutte le sue caratteristiche. Il sito web è l’elemento attorno a cui ruotano tutte le altra azioni di web marketing; pensiamolo come un porto sicuro dove l’utente trova tutte le informazioni di cui ha bisogno.

Nel realizzare una pagina web, è necessario curare i dettagli e soprattutto strutturare i contenuti in modo che siano chiari, precisi e esteticamente appaganti. Altro parametro fondamentale, il fatto che il sito sia responsive, cioè adattabile alla visione sui dispositivi mobile (smartphone, tablet). È da questi infatti che la maggior parte delle persone cercherà una sistemazione o un posto dove mangiare.

Tuttavia un buon sito non funziona se non viene trovato tra le migliaia di siti presenti sul web.

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USARE LE PAROLE GIUSTE

Per rendere un sito visibile alle ricerche delle persone occorre ottimizzarlo per i motori di ricerca. Per farlo uno dei metodi migliori (perché a costo zero) è l’utilizzo delle tecniche di SEO. La posizione sui motori di ricerca dipende da diversi fattori, uno tra i più importanti è costituito dal corretto uso di keyword strategiche. Il termine utilizzato non è casuale: la scelta di due parole generiche da inserire nei proprio contenuti online è piuttosto inutile in quanto la concorrenza sarà spietata. In questo caso però, quali sono le parole che una persona potrebbe digitare, nel caso volesse trovare un albergo o un ristorante?

Poniamo che un ospite voglia passar le sue vacanze in montagna con la famiglia: la sua ricerca sarà “hotel montagna (nome località)”, ma non ometterà l’altra informazione cruciale “per famiglie”. Molti studi infatti confermano che gli utenti sono sempre più specifici quando effettuano una ricerca. Per questo motivo sarà importante inserire nel proprio sito o negli articoli del proprio blog, frasi come “hotel in montagna adatto alla famiglia”. Solo così si potrà avere un posizionamento migliore e battere i competitors.

Il tipo di parole chiave che abbiamo appena visto sono chiamate long tail keyword (a coda lunga): si tratta appunto di frasi specifiche e che, sebbene abbiano un volume di ricerca più basso rispetto a quelle generiche, tuttavia hanno un livello di conversione più alto. In parole semplici: meno pubblico raggiunto ma potenzialmente molto più interessato al tuo albergo.

 

L’IMPORTANZA DEL CONTENT MARKETING

Una volta pensato alle parole chiave, dobbiamo scegliere dove inserirle. Di sicuro non possono mancare nei contenuti statici del sito: descrizioni, servizi offerti, indicazioni stradali, offerte, articoli blog creati con un sapiente uso del copywriting.

Altro fattore connesso al content, è quello delle recensioni delle persone che visitano la struttura o cenano nel vostro locale. Si tratta di UGC, cioè contenuti generati dagli utenti. Questi ultimi sono importantissimi non solo perché garantiscono un posizionamento migliore sui motori di ricerca, ma anche perché sono tra le sezioni più visitate di un sito web. Dopotutto qualsiasi persona vorrebbe sapere cosa aspettarsi da un hotel, sulla base delle esperienze altrui. Il passaparola non muore mai!

Il marketing dei contenuti è un mondo redditizio se gestito bene e può generare nuove possibilità. Ma come attrarre i clienti attraverso ciò che pubblico e scrivo? Prima di tutto cominciamo con un’importante verità: quando si parla di contenuti non si deve pensare solo ai testi scritti su un blog, ma anche alle immagini, ai video, ad ebook informativi, a infografiche. Alla base di tutto ci deve essere un’ottima qualità nella realizzazione e la capacità di dare informazioni importanti e molto utili per le persone che interagiscono con i contenuti stessi.

Nel caso di un ristorante ad esempio, quali possono essere dei contenuti rilevanti? Si parte da una conoscenza approfondita del proprio pubblico di riferimento; solo così sarà possibile intercettare i bisogni latenti delle persone. Se ad esempio gestisci un ristorante sul mare e vuoi avere un’ottima affluenza anche in inverno, potresti creare delle guide turistiche online dove mostrare alle persone cosa possono fare durante i mesi più freddi, quali sono le attività più interessanti e le possibilità che offre il mare anche quando non si sta sotto l’ombrellone.

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LA STRATEGIA DI MARKETING SUI SOCIAL

La spalla destra di un buon sito, non possono essere i social network. Impostare una campagna social, scegliendo le piattaforme giuste, può davvero fare la differenza. Prima di tutto partiamo da un presupposto: i social non sono nati per vendere (anche se negli ultimi tempi si stanno facendo esperimenti anche in questa direzione) ma per semplificare le relazioni tra persone.

Ecco su cosa puntare quindi, sfruttando la natura stessa di queste piattaforme.

Creare legami per aumentare la consapevolezza del brand e la fiducia che le persone hanno riguardo ai tuoi servizi. Anche in questo caso è una questione di contenuti: freschi, giusti, innovativi e sempre al passo con i tempi. In più c’è il fattore customer care, la gestione della relazione con gli utenti per mostrare a tutti la tua efficienza e tempestività nel risolvere i loro dubbi e le loro problematiche.

PARTIRE DA UNO STUDIO ATTENTO

Un’analisi di chi sei, come vuoi pubblicizzare il tuo ristorante o albergo e soprattutto che tipo di risultati vuoi raggiungere, sono passaggi necessari prima di intraprendere qualsiasi azione pubblicitaria; ciò ti consentirà anche di correggere gli eventuali errori e proteggere il tuo business in caso di situazioni critiche.

Per aiutarti a fare tutto questo viene in soccorso un piano marketing ben strutturato; anche per una piccola attività serve tutta questa programmazione? Senza dubbio! Partire da un calendario e un piano editoriale, ideare i contenuti da pubblicare in base al pubblico di riferimento, alla filosofia della tua cucina, ai prodotti che utilizzi, alle ultime novità culinarie, ad esempio.

In sostanza è importante creare contenuti ad hoc per le persone che potrebbero essere interessate alla tua proposta. La strutturazione è la base di una perfetta comunicazione e, attraverso delle azioni pianificate con regolarità, l’utilizzo del social diventerà molto più efficiente.

L’esperienza della nostra agenzia di comunicazione nel settore alberghiero e in quello della ristorazione, ci permette di elaborare piani di web marketing all’avanguardia per qualsiasi tipo di attività. Vuoi riempire le tue stanze disponibili, vuoi occupare tutti i posti a sedere? MG Group ha le competenze per aiutarti a farlo.

Facci sapere cosa pensi dei nostri consigli compilano il form qui sotto o contattaci al numero di telefono 0577 15 16 860.

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Virtual Reality: Nuova frontiera della tecnologia 4.0

Virtual reality, l’ultima frontiera delle aziende chi si occupano di Edilizia e Arredamento

La Realtà Virtuale, è la tecnologia attraverso la quale si riproduce una simulazione realistica della realtà mediante la quale l’utente interagisce con l’ambiente circostante.

E’ un nuovo modo per entrare in contatto con gli spazi, consentendoci di approfondirne la conoscenza. Grazie all’interazione e alla sperimentazione cambierà il modo di percepire le cose.

Differenza tra Realtà Virtuale (Virtual Reality) e la Realtà Aumentata (Augmented Reality)

Nella Realtà Virtuale, gli elementi aggiunti digitalmente sono preponderanti. L’ambiente nel quale l’utente interagisce è interamente ricreato digitalmente e perde totalmente la visione del mondo reale.

Nella Realtà Aumentata invece si continua a vivere nel mondo fisico che è però migliorato (aumentato) da manipolazioni digitali con le quali si può anche interagire.

La Virtual Reality nata per il gaming viene oggi ampiamente usata in molti contesti. In particolar modo, beneficiano dei vantaggi di questa tecnologia settori come l’edilizia e l’arredamento.

Le aziende cominciano a capire che questa nuova tecnologia, unita ad idee creative ed integrata in una campagna di comunicazione, può avere un coinvolgimento importante verso i potenziali clienti. Ne cattura l’attenzione proiettandoli in un’esperienza di tipo immersivo che per loro rappresenta un valore aggiunto non trascurabile.

L’applicazione della Virtual Reality nel settore edile

Un’azienda specializzata del settore edile potrebbe avvalersi della tecnologia Virtual Reality per creare dei veri e propri tour virtuali delle case quando la costruzione è ancora in fase di progetto. Così facendo i clienti vedranno in questa tecnologia un servizio tagliato su misura per loro e soprattutto avranno una percezione del prodotto finito inimmaginabile con i metodi tradizionali.

Virtual Reality significa utilizzare la tecnologia e l’innovazione per soddisfare esigenze e aspettative del cliente in modo da acquisire un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza. Molte aziende per mancanza di volontà oppure per diffidenza verso le nuove tecnologie perdono inevitabilmente quote di mercato rimanendo ancorate a modelli di sviluppo e organizzazione tradizionali.

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Utilizzando la realtà virtuale si può offrire al cliente la possibilità di muoversi per le stanze della sua futura casa, in una modalità decisamente immersiva

Quando l’abitazione è ancora a livello di progetto, il cliente può muoversi nell’ambiente virtuale, il quale reagisce alle sue interazioni durante l’esplorazione, proprio come se fosse un vero e proprio ambiente reale. Potrà aprire porte e cassetti oppure accendere e spegnere la luce, spostare oggetti o cambiarne il colore a piacimento.

Tutto questo, è realizzato con una grafica foto realistica e in tempo reale, che contribuisce a ridurre i tempi e quindi i costi di progettazione.

Da non trascurare i vantaggi dal punto di vista commerciale, in quanto sarà meno critico gestire le incomprensioni tra cliente e progettista, consentendo al cliente di sperimentare una simulazione del prodotto che si avvicinerà tantissimo a quello finito.

Chi si occupa della progettazione edile trova spesso difficoltà nel trasmettere al proprio cliente il valore delle scelte progettuali. Planimetrie ed anche render 3D sono strumenti fondamentali ma a volte scarsamente efficaci dal punto di vista della comprensione, soprattutto per chi non è un addetto ai lavori. Accade spesso che l’utente finale non sia in grado di assimilare l’essenza di un progetto avendo come riferimento il materiale messo a disposizione dal progettista. Dovrà quindi essere quest’ultimo a illustrare ogni singolo particolare al cliente.

Planimetri e render, inoltre, possono solo offrire una sensazione più o meno precisa dell’opera che si sta visualizzando. La realtà virtuale, invece, offre un’esperienza di visione, che si potrebbe chiamare anche esperienza immersiva, totalmente diversa che coinvolge il cliente in modo molto più emozionale ed efficace. Esporre un progetto in Realtà Virtuale può essere anche di supporto per gli addetti ai lavori, poiché molte problematiche, a volte si scoprono solamente a lavoro ultimato con l’inconveniente di dover rimettere mano all’opera rallentando così di molto i tempi di consegna e diminuendo la soddisfazione del cliente.

Pensiamo a cosa può vuol dire avere il vantaggio competitivo di far vedere al cliente come sarà l’abitazione che ha scelto di far costruire o semplicemente ristrutturare. Vedere il risultato finale ancora prima che la costruzione venga iniziata, può far risaltare particolari che in fase di progetto sono sfuggiti oppure il cliente potrà facilmente fare scelte diverse, prima che inizino i lavori veri e propri.

La Virtual Reality è un aiuto anche per chi progetta

L’addetto alla progettazione otterrà dalla realtà virtuale una percezione degli spazi che i render 3D e i progetti non sono in grado di esprimere

Sia nel settore edile che in quello dell’arredamento, la Realtà Virtuale, aiuta progressivamente nella realizzazione del progetto. Indossando il visore per immergersi nell’ambiente che si sta creando oppure semplicemente guardando su monitor, il progetto viene presentato al cliente in modo innovativo, abbandonando i metodi tradizionali come plastici e render bidimensionali.

Una rappresentazione di tipo immersivo, nel settore della progettazione e della costruzione, oltre a supportare il processo di vendita, permette di verificare e valutare le scelte funzionali ed estetiche in tempo reale, valutandone la bellezza, l’effetto, la praticità, la fattibilità. La Realtà Virtuale è la forma di tecnologia in grado di creare una nuova via di comunicazione tra cliente e il progettista. Consente anche di avere una visione dall’esterno dell’immobile per verificare l’eventuale impatto ambientale. Permette di avere una visione tangibile dell’interno consentendo la percezione di dimensioni e proporzioni, muovendosi in prima persona attraverso l’ambiente virtuale.

Stanno nascendo molti software per l’applicazione della realtà virtuale nel settore dell’edilizia e dell’arredamento. Si tratta di applicazioni sempre in costante evoluzione che consentono di fornire all’utente un’esperienza sempre più coinvolgente e realistica.

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Il software più diffuso è senz’altro Eyecad VR

Eyecad VR è un software sviluppato per l’utenza professionale nel campo dell’edilizia e della progettazione di interni. Eyecad sta ricevendo davvero tante attenzioni dagli addetti ai lavori, perché è un prodotto che attualmente non ha quasi concorrenza sul mercato. Questo software, mira a risolvere una serie di esigenze tipiche degli studi di progettazione edile o di arredamento, grazie ad un’ampia gamma di strumenti potenti e versatili. Non è necessario usare un visore VR, sebbene sia assolutamente raccomandato per per sfruttare al massimo le caratteristiche di Eyecad VR, restituendo un’esperienza totalmente immersiva ed interattiva.

L’utilizzo degli economicissimi visori cardboard, in cartone e compatibili con un qualsiasi smartphone, fa si che l’azienda non sia costretta ad investire in costosi visori che potrebbero diventare presto obsoleti. La praticità dei cardboard ne permette anche una facile e veloce personalizzazione con il nome e il logo della nostra azienda.

La tecnologia VR applicata all’arredamento

Quello dell’arredamento e dell’interior design è uno dei tanti settori che sta trovando un concreto vantaggio nella Realtà Virtuale, un’innovativa modalità di presentare i progetti e soluzioni di arredo ai clienti. In fase di progettazione dell’interno di qualsiasi ambiente, sarà possibile scegliere e cambiare gli elementi d’arredo e la loro disposizione, nonché i parametri relativi all’illuminazione. Particolari tipologie di luce conferiranno caratterizzazioni specifiche dell’ambiente. Sarà immediato e coinvolgente scegliere diverse tipologie di materiali e colori per abbinare i mobili ai pavimenti e alle pareti.

Si potrà “giocare” con gli elementi di arredo in modo tale da esprimere, attraverso un’esperienza unica il proprio gusto e stile.

Con la realtà virtuale è come entrare nella nostra nuova casa. Abbiamo la possibilità di poterci muovere liberamente, inserire un mobile per poi cambiarlo con un altro, scegliere il colore delle pareti o del pavimento in base all’illuminazione presente nelle varie ore del giorno. Volendo è possibile anche alterare completamente gli ambienti aggiungendo o togliendo pareti per scoprire l’effetto finale.

La Virtual Reality è uno strumento per poter decidere senza ripensamenti i colori dei complementi, le finiture oppure il tipo degli arredi. Sarà possibile completare lo spazio attraverso la scelta autonoma di complementi di arredo e accessori. Scelta modificabile in qualsiasi momento, in tempo reale.

L’impiego della realtà virtuale porterà ad un incremento delle vendite e alla soddisfazione del cliente che potrà visitare virtualmente i suoi ambienti prima di decidere cosa acquistare.

 

La nostra azienda acquisirà competitività sfruttando l’emozionalità indotta al cliente dall’esperienza virtuale

La Realtà Virtuale consente di guardare tutto tramite il proprio punto di vista senza alcuna forzatura o distorsione. Il cliente sarà il protagonista e la possibilità che possa rimanere deluso dal risultato finale sarà pressoché nulla. Sarà lui stesso a decidere le varianti e ad approvare il progetto finale.

Un conto è sfogliare un catalogo, oppure visionare i mobili in uno showroom. Realtà Virtuale vuol dire immergersi in una dimensione dell’arredamento del tutto nuova, convincente e impattante, capace di rimanere impressa e di suscitare emozioni. Il cliente avrà una percezione tangibile di come sarà arredata la sua casa, attraverso una simulazione rigorosamente fedele degli spazi e degli arredi.

 

il cliente diverrà il nostro promotore

La Realtà virtuale offre grandi vantaggi e straordinarie opportunità al mondo della progettazione.

Le esperienze virtuali immersive hanno un altissimo impatto emozionale sulle persone che le provano. Possono quindi veicolare in modo assai efficace un messaggio di vendita, sono quindi, uno strumento di marketing eccezionale.

La Virtual Reality sta diventando sempre di più un elemento chiave nella comunicazione e nel marketing che le aziende del settore Edile e della progettazione di arredi non devono sottovalutare.

La tua azienda si occupa si edilizia, oppure progettazione e vendita di arredi e sei interessato a saperne di più sulla Realtà Virtuale applicata al tuo business? Contatta MG Group, la più innovativa web agency a Viterbo, i nostri esperti sono a tua disposizione per trovare la soluzione giusta per la tua azienda.

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Facebook cambia algoritmo:più interazione con la propria community

Nuovo Algoritmo di Facebook: Cosa cambia per le aziende e le pagine pubbliche?

 Un ritorno alle origini: così è stato definito il cambiamento nell’algoritmo operato dal social network più utilizzato al mondo. Il News Feed di Facebook punterà sui contenuti di amici, familiari e persone seguite. Mark Zuckerberg lo definisce come una svolta dettata dalla volontà di fare in modo che gli utenti spendano bene il loro tempo su Facebook, interagendo con ciò che gli interessa davvero.

“Con questo aggiornamento, daremo priorità anche ai post che generano conversazioni e creano interazioni significative tra le persone. Per farlo, cercheremo di prevedere quali sono i post su cui le persone potrebbero voler interagire di più con i propri amici, e mostreremo questi post più in alto nel feed”. Queste le parole del CEO più famoso al mondo, un cambio di rotta che penalizza le pagine pubbliche, le pubblicità e le news.

Insomma foto, video, post e contenuti di ogni genere avranno la priorità sugli altri, a patto che siano pubblicati dalla cerchia di amici e che generino interazioni e discussioni. Alcuni lo vedono come uno dei cambiamenti più importanti da quando è nata la piattaforma.

CORSA AI RIPARI O STRATEGIA?

L’azione messa in campo dalle menti dietro al social network, potrebbe sembrare un’inversione di tendenza, rispetto all’invasione di pubblicità che popolano i profili e le home page di ognuno di noi. Proprio su questi argomenti insiste Zuckerberg che sottolinea l’importanza di tornare a connetterci con le nostre comunità di riferimento. La scelta può sembrare giustificata dalle critiche che hanno investito il social, data l’onnipresenza dei contenuti pubblicitari o non interessanti per le persone. Oppure alcuni hanno parlato di un modo per arginare la proliferazione di fake news e contenuti spazzatura, che fanno tanto discutere oggi.

In realtà però la finalità dell’operazione sembra diversa: privilegiando i contenuti più “personali” degli utenti, Facebook può creare profili sempre più dettagliati delle persone; grazie a questa strategia sarà possibile sapere con precisione chirurgica come ragionano le persone, cosa privilegiano e perché, come vedono il mondo. In questo modo si potrà targhettizzare sempre meglio una campagna pubblicitaria, mirata per un certo soggetto in base alle sue caratteristiche e alla sua cerchia di riferimento. Ecco che se da una parte le pagine pubbliche di aziende e brand possono essere penalizzate, dall’altra si troveranno la strada ancora più spianata in modo tale da poter raggiungere un pubblico davvero interessato ad un certo tipo di prodotti o servizi. Dopotutto sono proprio le aziende, dalle più piccole alle più grandi, che finanziano il colosso mondiale con sede a Palo Alto.

Favorire le interconnessioni tra persone e puntare sulle comunità, significa spingerle a fornire sempre più particolari della propria vita privata. La profilazione non è più solo del singolo utente ma della realtà in cui vive. Con chi interagisce, con chi è amico anche fuori dai social, con chi condivide viaggi, cene, esperienze. La pubblicità troverà treno feritile grazie a tutto questo.

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CONSIGLI PER LE AZIENDE E I PROFESSIONISTI

Dalla California sottolineano che l’algoritmo porterà ad una diminuzione della reach, del tempo di visione dei video, e del traffico referral per le pagine pubbliche, anche se poi sarà permesso agli utenti di impostare come prioritaria la visione dei contenuti delle pagine preferite.

Tuttavia Facebook arriva a suggerire una possibile via duscita per le aziende e per i media. Siccome ad essere privilegiati saranno i contenuti che generano maggiore interazione, viene consigliato di preferire i video live e i contenuti che suscitano discussione tra gli utenti. Lotta dura, invece, sarà condotta nei confronti di quei profili che praticano il cosiddetto engagement-bait che troppo a lungo, secondo il social network, ha sfruttato a suo vantaggio l’algoritmo studiato in California.

COME SFRUTTARE IL CAMBIAMENTO

Il discorso fa riflettere sull’attenzione che un’azienda deve mettere nell’impostare una campagna social. Infatti si tratta di un mondo in costante aggiornamento e, se si rimane indietro, è possibile fare un buco nell’acqua. Nel caso in questione è necessario capire quali contenuti è meglio pubblicare, rispetto a quelli che si pubblicavano il mese precedente e sapersi sempre adattare alle novità. Solo in questo modo si potranno sfruttare i cambiamenti a proprio vantaggio e non rischiare di investire tempo e denaro su strategie che non funzionano più. Diventa cruciale affidarsi a esperti nel settore, che siano sempre aggiornati sulle ultime novità e che sappiano cogliere al volo le possibilità offerte dal mondo dei social network.

In un contesto come quello di Facebook le aziende non verranno mai davvero penalizzate, perché sono una delle fonti principali di guadagno del social network; tuttavia bisogna interpretare il cambiamento. Noi di MG Group Italia e la nostra web agency a Viterbo, oltre alle varie sedi che abbiamo, possiamo dare una mano a tutte le aziende che vogliono fare social media marketing o aggiustare la mira della propria strategia sul web, a fronte di questo cambio di algoritmo. Chiamaci subito per una consulenza gratuita e commenta questo articolo: cosa ne pensi di questa svolta operata da Facebook?

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Il modello di Business aziendale di Ikea

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Il modello di business di Ikea applicato alla nostra azienda

Il modello di business è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’azienda acquisisce vantaggio competitivo – Cit. Wikipedia.

Uno dei modelli di business più controcorrente ma allo stesso tempo efficaci degli ultimi tempi è quello di Ikea, la multinazionale nata in Svezia.

Ikea è stata in grado di democratizzare l’idea di arredamento, rendendo il design utile, bello e rivolto a tutti.

Il business di Ikea si articola attraverso strategie diversificate

Se analizziamo uno per uno i vari punti del modello Ikea, scopriamo subito che l’azienda è stata particolarmente innovativa nella sezione dedicata ala distribuzione.

L’innovazione di questa Azienda, consiste nel saltare la fase di consegna e montaggio dei mobili, facendo si che sia cliente a ritirare direttamente in magazzino il prodotto acquistato, portarselo a casa e montarlo da se.

Se per molti questo potrà sembrare una carenza di servizio, Ikea è stata bravissima a farlo passare come un valore. Eliminando consegna e montaggio si è riusciti ad abbassare i costi ed eliminare le lunghe attese, tipiche degli altri mobilifici che non fanno magazzino ma hanno solo il campionario esposto.

Una regola nello stabilire il proprio business plan è quella di sapersi innovare e differenziarsi dai competitor.

L’ikea e l’e-commerce

Sebbene la diffusione degli store sia distribuita nei centri nevralgici del territorio, ci sono ancora molti clienti che dovrebbero fare troppa strada per acquistare direttamente. Oppure ci sono clienti cross channel che amano acquistare online e ritirare di persona la merce nel negozio fisico.

L’e-commerce è per Ikea un canale di successo, anche attraverso il mobile, usato per il servizio post vendita con supporto via chat oltre che come canale di acquisto vero e proprio.

Ikea è riuscita nel corso degli anni a creare un legame emotivo tra il suo brand e i clienti. L’azienda si è impegnata nella ricerca di materiali sostenibili per un minor impatto ambientale. Una iniziativa è stata quella di piantare un numero di alberi pari a quelli abbattuti per costruire i mobili. In Ikea ogni singolo prodotto nasce in risposta ad un bisogno del cliente. Il cliente sarà cosi soddisfatto e troverà nel prodotto acquistato la risposta alle sue necessità. In definitiva sarà contento di aver ben speso i suoi soldi e tornerà a comprare.

Ikea segue con occhio attento il proprio target di clienti e il rapporto che hanno con la propria casa, cercando di offrire sempre il prodotto giusto per ogni situazione. Il campionario Ikea è sempre lo stesso, ma in ogni paese in cui Ikea è presente, l’Azienda adatta le strategie di marketing alle specifiche abitudini abitative di quella determinata popolazione.  In questo modo, con un unico prodotto, Ikea si rivolge a target diversi usando canali e presentazioni ad hoc, riuscendo così a massimizzare i ricavi.

Sfogliando il catalogo Ikea, e navigando nel sito internet, la multinazionale svedese appare esemplare. La comunicazione è sempre diretta, chiara e ben studiata senza lasciare spazio ad incomprensioni o equivoci.

Leggi anche: Le caratteristiche di un e-commerce vincente

L’importanza del Brand Ikea

L’obiettivo del brand è rendersi riconoscibile a più persone e trasmettere al cliente i valori dell’azienda.

All’interno degli store il cliente parteciperà attivamente e verrà guidato all’esperienza di acquisto.

Ikea è un brand che contribuisce a migliorare il benessere delle persone. Trasmette il potere della condivisione, in linea con una realtà dove i consumatori sono sempre più consapevoli, globalmente connessi e pronti a fare proprio il valore del brand e a trasferirlo ad altri.

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Riconoscibilità del brand

Innanzitutto l’origine del nome:

Ingvar Kamprad, scomparso di recente è considerato uno degli uomini più ricchi al mondo, per dare corpo alla sua creazione partì proprio dal nome da dare al suo business. Ebbe l’idea, neanche tanto originale di sfruttare le lettere che per associazione si legavano a lui. scelse la “I” come iniziale del suo nome, la “K” come iniziale del suo cognome, “E” come iniziale di Elmtaryd, la fattoria in cui era nato e per ultima la “A” di Agunnaryd il villaggio in cui si collocava la fattoria. Ne viene fuori un nome che pur non originale è facile da ricordare e da pronunciare in quasi tutte le lingue.

La riconoscibilità del brand traspare anche dalla struttura caratteristica dei negozi che è pressoché standardizzata in tutti i Paesi del mondo in cui Ikea è presente.

La comunicazione avviene attraverso i seguenti canali infornativi:

  • Il famoso catalogo, pubblicato a partire dal 1951, in 25 lingue, costituisce il più importante strumento di marketing. Viene distribuito gratuitamente, ed è considerata la pubblicazione con il maggior numero di copie al mondo.
  • internet
  • cartelloni pubblicitari
  • Social Network
  • Radio e televisione

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Ikea e il posizionamento sui Social Network

Ikea non ha solo un account globale ma ne ha uno per ogni paese dove è presente. Ogni account social è gestito con le proprie strategie. Il profilo Twitter di Ikea USA, per esempio, si è trovato nel 2013 a dover gestire una crisi, quando venne diffusa la voce della presunta presenza di carne di cavallo nelle polpettine servite nell’area food dei punti vendita. Ci fu una grandissima interazione da parte di utenti preoccupati che chiedevano spiegazioni.

Ikea, nel ruolo di social media manager, consapevole della sua responsabilità, rispose a ciascuna richiesta dei clienti, fornendo tutti i dati, le prove e le rassicurazioni del caso.

Innovativa la campagna messa in atto su Facebook per l’apertura nel 2010 di uno store a Mälmo, in Svezia. Piuttosto che usare i canali pubblicitari tradizionali, Ikea ha pensato di usare Facebook attraverso la creazione di un account per il gestore del nuovo negozio, aggiungendo al suo profilo foto con le immagini dello store.

I clienti, avevano l’opportunità di taggare i diversi prodotti che vedevano nelle fotografie e mettere il proprio nome su di essi. La prima persona a taggarsi su un oggetto lo riceveva in omaggio.

Come applicare il business model Ikea alla propria azienda

Se oggi IKEA è un colosso mondiale non non vuol dire che non possa essere d’ispirazione anche per i piccoli business. Servendosi dell’aiuto di professionisti del marketing possiamo copiare i punti salienti di questo modello di business e fare nostre le strategie diversificate che si sono dimostrate vincenti. Bisogna cercare di distinguersi dai competitor, rendendo il cliente più interattivo, copiando il lato fai da te di ikea. Il cliente ci sarà grato di averlo reso più autonomo attraverso tutorial, oppure scegliendo diverse modalità di fruizione dei servizi offerti.

L’analisi della concorrenza fornisce informazioni strategiche

L’analisi della concorrenza è una componente essenziale della strategia aziendale che spesso viene ignorata, o valutata con approssimazione, senza rivolgersi a specialisti del settore.

Non aver paura di mostrare pubblicamente i proprio Valori

Ikea li dichiara pubblicamente, dall’uso di materiali ecosostenibili, alla presenza di immagini che ritraggono famiglie non tradizionali nei suoi famosi cataloghi. Facciamoci aiutare da esperti in marketing a mettere bene in vista il manifesto dei valori che portiamo avanti con la nostra azienda. Piccola o grande che sia non dobbiamo aver paura, ma dobbiamo attirare i clienti con il nostro modo di vedere le cose.

Adattabilità dell’offerta

Molti mobili Ikea sono modulari, esistono in vari colori e dimensioni, così da potersi adattare alle case più diverse. Anche per i nostri clienti dovremo proporre offerte flessibili, adatte alle loro esigenze, lavorando molto sulla personalizzazione.

La prima domanda che dobbiamo farci è se davvero sappiamo chi sono i nostri clienti. Aver chiara tale risposta consente di indirizzare le strategie commerciali dell’azienda in modo sicuramente efficace.

Seguire il progresso

I mobili Ikea si adattano al progresso e agli strumenti che usiamo nella vita quotidiana. Più si conosce lo stile di vita dei propri clienti, più sarà facile modulare le offerte in modo da amplificarne l’efficacia.

Invitare il cliente alla compilazione di form, attraverso il sito della propria azienda, raccogliere mail, numeri di cellulare e fare domande sulle abitudini o sui gusti personali. Sono tutti elementi che se applicati in modo professionale ci mettono meglio in relazione con il cliente, sia prospect che già acquisito.

Allestire un canale e-commerce efficiente che garantisca nella massima scioltezza, la fruibilità del catalogo dei servizi o prodotti offerti e allo stesso tempo garantisca la sicurezza dei dati lasciati dai clienti.

Curare il lato Social Network

Per le aziende i Social Network sono un’arma a doppio taglio. Rappresentano il canale di sfogo più immediato per i clienti. Tante volte vengono usati per chiedere informazioni o aiuto per prodotti e servizi acquistati ma, spesso anche per esporre lamentele.

Il buon Social Manager dovrà essere in grado, oltre che a garantire il posizionamento sui social, di gestire tutte le interazioni derivanti dai vari canali. Fornire gli aiuti richiesti e rispondere a tutte le lamentele, fornendo le spiegazioni necessarie per evitare che il cliente perda fiducia nell’azienda.

Trovi interessante il modello di business di Ikea e vuoi scoprire come creare la tua strategia web efficace?

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Voucher digitalizzazione: cosa c’è da sapere?

Il voucher per la digitalizzazione delle Pmi: cosa c’è da sapere?

Da ieri le aziende possono richiedere il contributo per innovarsi e restare al passo con i tempi

Il 30 gennaio è una data storica per le piccole e medie imprese italiane: dopo 4 anni di attesa, arriva finalmente la possibilità di presentare domanda per richiedere il contributo finalizzato alla digitalizzazione. Il governo ha infatti stanziato 100 milioni di euro per finanziare questo provvedimento; inoltre, a differenza di altre volte, non ci sarà la corsa sfrenata a chi arriva primo per non perdere questa possibilità. Infatti le risorse verranno assegnate in modo proporzionale al fabbisogno delle imprese richiedente, indipendentemente dall’ordine di arrivo delle domande.

Buone notizie dunque sul fronte dell’innovazione nel nostro Paese, che aveva bisogno di una svolta in questo senso, per non rimanere immobile rispetto al resto del mondo.

Ma adesso addentriamoci nel merito della questione e cerchiamo di capire meglio come funziona il contributo.

Voucher per la digitalizzazione: di cosa si tratta?

I voucher per la digitalizzazione sono contributi che coprono il 50 per cento delle spese sostenute dalle PMI per la modernizzazione tecnologica, fino a un massimo di 10 mila euro per ciascuna impresa.

Il voucher è utilizzabile per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che consentano di:

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla pubblicazione sul sito web del Ministero del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher adottato su base regionale.

Tutte le Pmi con sede in Italia e iscritte al Registro delle imprese possono richiedere i contributi, con una corsia preferenziale per le imprese in possesso del rating di legalità, a cui il Ministero ha riservato il 5% del budget totale.

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COME PRESENTARE LA DOMANDA

Il decreto direttoriale del 24 ottobre 2017 ha stabilito le modalità e i termini di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni. Le domande possono essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018. Entro 30 giorni dalla chiusura dello sportello il Ministero adotterà un provvedimento cumulativo di prenotazione del Voucher, su base regionale, contenente l’indicazione delle imprese e dell’importo dell’agevolazione prenotata.

Nel caso in cui l’importo complessivo dei voucher concedibili sia superiore all’ammontare delle risorse disponibili (100 milioni di euro), il Ministero procede al riparto delle risorse in proporzione al fabbisogno derivante dalla concessione del voucher da assegnare a ciascuna impresa beneficiaria. Tutte le imprese ammissibili alle agevolazioni concorrono al riparto, senza alcuna priorità connessa al momento della presentazione della domanda.

Ai fini dell’assegnazione definitiva e dell’erogazione del voucher, l’impresa iscritta nel provvedimento cumulativo di prenotazione deve presentare, entro 30 giorni dalla data di ultimazione delle spese e sempre tramite l’apposita procedura informatica, la richiesta di erogazione, allegando, tra l’altro, i titoli di spesa.

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Essere competitivi con una strategia Seo efficace

Essere competitivi sul Web con una strategia SEO efficace

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero una serie di attività e accorgimenti atti a ottimizzare il posizionamento dei contenuti immessi sul Web. Un sito Web ottimizzato SEO riceverà più traffico proveniente dai motori di ricerca.

Cosa significa SEO dal punto di vista di chi scrive per il Web

Utilizzare la SEO vuol dire anche essere in grado di studiare l’utilizzo di terminologie che possono generare traffico. Questo, insieme all’ottimizzazione del contenuto, formattazione del testo, link e utilizzo di immagini, servono a rendere il tutto più fruibile dai motori di ricerca, Google prima di tutti. La quasi totalità delle ricerche si fa da Google, solo una piccola parte passa da altri motori di ricerca come Bing e Yahoo. Le regole del gioco sono quelle dettate da Google, che ci piaccia o no.

La visibilità su Google è fondamentale e se il proprio sito Web non è correttamente indicizzato si perde l’opportunità di attirare traffico attraverso la ricerca organica. Se vogliamo che la nostra azienda sia competitiva sul Web, consideriamo la SEO un investimento, una guida, con regole che vanno rispettate.

Esistono ancora tante aziende che riportano sul loro sito Web il testo di cataloghi o brochures cartacei. Niente di più sbagliato. Il Web ha delle meccaniche diverse dalla carta stampata e un copia-incolla di un testo non ottimizzato, non farà altro che mandare in confusione il motore di ricerca.

Servono delle linee guida, una corretta strategia SEO è necessaria a far capire al motore di ricerca, cosa l’utente vuole che sia trovato

“Content is the king”. Questa frase, fu detta per la prima volta da Bill Gates nel 1996. Egli asseriva che, chiunque, può pubblicare qualcosa sul Web, ma se il contenuto non è di qualità, non interesserà a nessuno.

Questo concetto è quanto mai valido anche oggi. Scrivere, scrivere bene, scrivere per gli utenti, ma, strizzando l’occhio a Google. Questo non vuole togliere importanza alla SEO, perché la SEO deve diventare parte integrante del modo di scrivere di un Web Copywriter. La SEO deve entrare con naturalezza nel contenuto pubblicato. Ci deve essere, senza essere invadente e non deve far avvertire al lettore pesantezza o ridondanza.

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Keywords efficaci, un elemento essenziale nella strategia SEO

Questa fase è fondamentale, qualunque strategia SEO risulta essere priva di senso se non viene effettuata prima una ricerca accurata delle parole chiave. La parola chiave dovrebbe corrispondere alla query utilizzata per ricercare l’argomento. E’ uno degli elementi fondamentali per apparire ben posizionati nella SERP.

Cerchiamo prima di tutto di individuare una keyword efficace. Termini troppo generici e ad alta competitività, difficilmente porteranno risultati degni di nota. Sebbene una keyword molto competitiva avrà un numero di ricerche maggiore è meglio orientarsi su keywords long tail, più specifiche e più orientate alla conversione.

Un semplice esempio per rendere l’idea:

Posizionarsi con una keyword altamente competitiva come “orologi” sarà molto più difficile che con una keyword long tail “orologi per escursionismo” Dando un’occhiata ai risultati di ricerca delle due parole chiave, ci renderemo subito conto che “orologi per escursionismo” sebbene sia una keyword meno cercata dell’altra è orientata ad una nicchia di utenti ed è più facile che generi conversione. Usando appositi strumenti dovremo fare alcune analisi e capire quali sono le query immesse su Google quando si cercano informazioni relative agli orologi per escursionismo.

Esistono molti strumenti, alcuni gratuiti, come Keyword Planner, Keywordtool e Ubersuggest Sebbene le versioni free di questi strumenti abbiano delle limitazioni, il loro aiuto è fondamentale per stabilire quale potrebbe essere una keyword che funziona. Trovare le giuste keywords impone un’analisi del settore dove vogliamo competere. Dovremo capire la competitività del settore e che possibilità avremo di posizionarci bene nelle SERP.

La SEO, per quanto riguarda la keyword impone delle regole abbastanza precise. Deve figurare nel titolo, possibilmente all’inizio e nei sottotitoli che suddividono l’articolo. Deve figurare anche nel corpo del testo, ma senza esagerare. Ricordiamoci sempre che chi legge è una persona, che vuole un testo scorrevole e semplice.

A questo proposito, la SEO, chiede che il testo sia scritto nel modo più fluido possibile. I periodi devono essere piuttosto brevi e la punteggiatura va usata correttamente. Se necessario fare una lista di informazioni, usiamo gli elenchi puntati e numerati che sono tenuti in grande considerazione da Google.

Gli Headings

Suddividere un testo in paragrafi, guida il lettore ad orientarsi tra il contenuto e aiuta Google ad eseguire una scansione ottimale, propedeutica ad un buon posizionamento.

Il titolo principale è contrassegnato con il tag H1. Le altre intestazioni vanno dal tag H2 ad H6, a seconda dell’importanza gerarchica del capitolo che intestano.

Il tag H2 solitamente è il titolo subito dopo il primo paragrafo e normalmente include la keyword e una descrizione piuttosto esplicativa del testo a seguire.

Le successive intestazioni hanno il tag H3 e H4, perché gerarchicamente sono meno importanti. Non riportano la Keyword e descrivono argomenti secondari.

Produrre un testo con una suddivisione gerarchica farà guadagnare valore al nostro lavoro e Google lo terrà in considerazione per il posizionamento. Aiutiamo Google a mostrare un’anteprima del nostro lavoro grazie allo Snippet. Senza una descrizione del contenuto, Google, metterà tra i risultati della SERP, del testo preso a casaccio dall’articolo. Bastano poche parole che descrivano l’argomento trattato, per essere sufficienti a rendere esplicito il nostro contenuto e invogliare l’utente a cliccare sul collegamento.

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Fare SEO con le immagini

Sono una componente importantissima del contenuto. Le immagini, come spesso si dice, valgono più di mille parole. Prima di inserire le immagini nel nostro testo dobbiamo usare alcuni accorgimenti dettati dalla SEO.

Il nome del file dovrebbe essere cambiato con parole che rappresentano quando riprodotto dall’immagine. Deve in oltre avere un attributo ALT; un titolo alternativo che rappresenti ancora più nel dettaglio la descrizione dell’oggetto dell’immagine.

Questo è utile quando l’immagine, per un qualche motivo non viene caricata correttamente. Google, grazie all’attributo ALT è in grado di interpretarne il significato, anche quando questa non viene visualizzata.

Come scegliere l’Attributo ALT? Non è difficile, facciamo un esempio. Stiamo scrivendo la recensione di un nuovo modello di smartphone e nell’articolo mettiamo la foto del telefono ancora nella scatola con tutti gli accessori visibili.

Daremo al file immagine il nome dello smartphone, mentre per l’attributo ALT useremo un altro termine che ne descriva ancora meglio il contenuto. “Unboxing Smartphone X” potrebbere essere una descrizione efficace. Viene descritto il nome dell’oggetto e con “unboxing” si descrive l’azione: aprire la scatola per vedere cosa c’è dentro.

Per ultimo ma non meno importante, il file immagine non deve essere troppo pesante. Usiamo il formato jpeg cercando di stare sotto i 100k. Google ringrazierà. Un aspetto che spesso viene trascurato è quello relativo alla struttura del sito. Scegliere e definire in modo intelligente come disporre i menu e la quantità di link in essi presenti è un importantissimo fattore, sia per il posizionamento in generale sia l’ottimizzazione verso i crawler.

Una strategia SEO fondamentale: i backlink

I backlinks sono dei collegamenti ipertestuali che portano ad una determinata pagina web. Essi sono molto importanti per il calcolo della popolarità di un sito e sono indispensabili per posizionarsi bene nella SERP.

Producendo contenuti di valore, potrebbe capitare che questi vengano linkati dagli utenti, sul loro sito, sui forum o sui Social. Quando Google si accorgerà di questi link in entrata, attribuirà più valore al contenuto e il posizionamento della pagina o del sito migliorerà portando più visitatori.

Riuscire a generare e mantenere backlink in entrata verso il sito, consente di migliorare notevolmente il posizionamento delle pagine Facciamo distinzione tra i link interni (quindi provenienti dallo stesso sito) e link esterni (provenienti da altri siti). Google tende a dare maggior valore ai link provenienti dall’esterno rispetto a quelli provenienti da pagine interne. La popolarità di una pagina è direttamente proporzionale a quanti altri siti Web citano quella pagina. Un aspetto da non trascurare è la realizzazione tecnica del sito che se non ottimizzata a dovere influenzerà la velocità di caricamento delle pagine. Questo è un aspetto molto spesso trascurato che incide sul posizionamento.

In molti, per realizzare il proprio sito, ricorrono a CMS come WordPress e lo appesantiscono con decine di plugin, molti dei quali inutili che rallentano notevolmente il caricamento delle pagine.

Se proprio vogliamo usare queste scorciatoie facciamolo con moderazione e solo quando strettamente necessario. Facciamo attenzione ai dead link e ai tag mancanti o non ottimizzati SEO Come abbiamo visto i processi per ottimizzare il proprio sito Web sono tanti e vanno applicati con attenzione.
Una volta apprese e fatte nostre le strategie di base dovremo cominciare a dare un’occhiata ai nostri competitor e offrire agli utenti, un piano editoriale, sulla periodicità delle pubblicazioni e sugli argomenti trattati. Identificare e Osservare i competitor è sempre un buon esercizio, non fosse altro per prendere spunto riguardo keywords e contenuti.

Il continuo aggiornamento dell’algoritmo di Google fa si che il mondo SEO sia in continua evoluzione e le strategie valide oggi potrebbero non esserlo più domani, ma c’è una regola che vale sempre: Il contenuto di valore è sempre al primo posto.

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Come realizzare un Sito Web ottimizzato e indicizzato

Come realizzare un sito web ottimizzato e indicizzato, su misura per la tua Azienda

Come deve essere realizzato un sito web in modo che non sia solo bello da vedere, ma che attiri visitatori?

Un sito web, deve essere realizzato e ottimizzato in modo professionale perché possa generare contatti ed essere fruibile al meglio.

Creare un sito web è un’operazione complessa, le cui varie fasi non si possono di certo improvvisare. Realizzare un sito web senza troppe pretese non è una cosa difficile, ma riuscire a mettere online un progetto professionale richiede tutta una serie di strategie e un lavoro che solo i professionisti del settore sono in grado di svolgere al meglio.

Per realizzare un sito web professionale si deve partire dalla fase di progettazione

Già durante la fase della progettazione sarà necessario uno studio delle strategie di comunicazione che vogliamo esprimere attraverso il sito. Avere ben chiaro ciò che ci si prefigge di ottenere dal progetto web, come farci trovare sui motori di ricerca o aumentare la conoscenza del nostro brand.

Bisogna che sia chiaro nella nostra mente cosa vogliamo ottenere da sito e cosa deve rappresentare per noi la nostra presenza in Internet.

Realizzare un sito web per raggiungere un certo target di pubblico

Il sito web è un potente canale di comunicazione ma deve essere sintonizzato sul pubblico che vogliamo raggiungere. Bisogna prima identificare il target di potenziali clienti e stabilire la tipologia di sito web che vogliamo realizzare.

Conoscere le esigenze, e i gusti degli utenti che appartengono al tuo settore, porta un enorme vantaggio competitivo verso i siti dei concorrenti.

Un’approfondita indagine di mercato ci chiarirà le idee su quelle che sono le abitudini di ricerca degli utenti dai quali vogliamo essere trovati. Dovremo cercare di sapere esattamente che cosa offrirgli e riuscire a farlo nel modo migliore. I contenuti del sito dovranno essere di qualità. Informazioni utili e originali che trasmettano valore.

Sarà opportuno pianificare una linea editoriale in modo da aggiornare il sito di frequente. Un sito web aggiornato con una certa assiduità è cosa molto gradita ai motori di ricerca che tengono in considerazione questo fattore per il posizionamento. Anche il nome che sceglieremo per il sito ha la sua importanza. Dovrà essere qualcosa di evocativo che richiami la funzione del sito web e ciò che rappresenta. Se il nome è originale e facile da ricordare ancora meglio.

Naturalmente se il un sito riguarda un’azienda, le scelte sono più limitate e Il nome del sito coinciderà verosimilmente con quello della società.

Una strategia consiste nell’inserire una keyword come nome del sito. Questa scelta avrà anche una certa rilevanza SEO e farà guadagnare posizioni sulla SERP di Google. Ovviamente, in questo caso il nome dovrà rispecchiare l’attività svolta dal sito.

Barare sul nome non conviene. Mettere una keyword strategica non attinente al contenuto del sito farà si che Google prima o poi se ne accorgerà con il rischio che il nostro sito venga penalizzato.

Scegliere l’hosting giusto

Il sito web avrà bisogno di un servizio di hosting che funzioni bene e sia affidabile. A questo punto, viene da chiedersi quale sia l’hosting che meglio si addice alle nostre esigenze e quali sono le caratteristiche che deve avere. Nella scelta dell’hosting vi sono dei parametri da considerare per non incappare in un servizio di bassa qualità.

Un hosting deve essere affidabile e i fermi di sistema che rendono irraggiungibile il nostro sito devono essere ridotti al minimo.

Per misurare questo valore esiste un indice che si chiamo Uptime.

Con il termine uptime si intende sostanzialmente il tempo in cui il server in cui risiede il sito è raggiungibile in Internet. Questo tempo viene espresso in percentuale e un Hosting per essere valido deve avere un uptime del 99,99%. Se il server che ospita il nostro sito web fornisce l’hosting anche a siti di dubbia qualità oppure siti spam, Google potrebbe penalizzare il nostro sito. La soluzione migliore, anche se più costosa sarebbe quella di avere un server dedicato. Evitiamo servizi hosting troppo lontani. Se il nostro sito ha come target l’Italia, non andiamo a cercare un hosting negli USA. La velocità del sito ne risentirà.

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Dopo la fase di progettazione e analisi di mercato il sito dovrà svilupparsi attraverso i seguenti percorsi

  • Deve prima di tutto essere SEO Friendly
  • Avere un design responsive per adattarsi alla visualizzazione da mobile
  • Deve essere veloce. Un sito lento a caricarsi fa perdere la pazienza al visitatore che lo abbandonerà per non tornare più.
  • I contenuti devono essere di qualità e trasmettere valore e scritti secondo le regole del Web Writing.
  • Il sito deve essere fruibile e accessibile

Ottimizzazione SEO

Fin dalla dalla fase di progettazione, a quella di realizzazione del sito web si deve fare attenzione all’architettura che potrebbe impedire una corretta applicazione della SEO. La SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero una serie di attività e accorgimenti atti a ottimizzare il posizionamento dei contenuti immessi sul Web. Un sito Web ottimizzato SEO riceverà più traffico proveniente dai motori di ricerca. Possiamo anche definire la SEO come l’abilità di posizionare un sito web ai primi posti nelle SERP dei motori di ricerca, affinché gli utenti a cui è diretto lo trovino.

E’ ormai prassi realizzare siti utilizzando CMS (il più noto è WordPress) che sebbene siano sempre in evoluzione grazie ai continui aggiornamenti dei loro sviluppatori, spesso non consentono di creare siti web SEO friendly al 100%. La soluzione a questo punto è sempre quella che il sito venga creato da zero. Con un codice ottimizzato e soprattutto totalmente personalizzabile.

Il sito web deve essere Responsive

La maggior parte degli accessi ad un sito web ormai avviene da dispositivi mobili come smartphone e tablet. Un sito responsive permette di adattare e semplificare la navigazione in modo da essere sempre visualizzato in modo ottimale. Naturalmente, essere responsive è una caratteristica molto ben vista da Google che ne terrà conto per il posizionamento. Dovrà anche essere compatibile con i diversi browser. In primo luogo, se riusciamo ad individuare i browser utilizzati dal nostro pubblico, cerchiamo di ottimizzare il sito su quelli. Bisogna creare un sito web che sia in grado di essere visualizzato in modo accettabile su qualsiasi dispositivo.

Velocità di caricamento

Questo è uno dei fattori spesso sottovalutato ma che è invece fondamentale sia per Google che per l’utente. Un sito lento a caricarsi potrebbe indurre il visitatore a perdere la pazienza e abbandonare il sito senza più farvi ritorno. Le cause di una bassa velocità di caricamento possono essere molteplici.

Un servizio di hosting che non funziona bene, il codice con cui è stato programmato il sito potrebbe non essere ottimizzato. Immagini troppo pesanti e nel caso si usi un CMS, esiste la possibilità che siano stati installati troppi plugin inutili. Se si vuole un sito web veloce bisogna prima disporre di un servizio di hosting efficiente e ottimizzare al massimo il codice di programmazione.

Web writing e copywriting

I contenuti, oltre a trasmettere valore e soddisfare i bisogni degli utenti devo essere creati seguendo le regole del Web Writing. Scrivere per il web è diverso che scrivere per la carta stampata. Sui monitor si legge più faticosamente e più lentamente. Ed è per questa ragione che sono state stabilite delle regole di scrittura specifiche per quel particolare mezzo di comunicazione che è il web.

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Accessibilità del sito web

Il sito web deve essere fruibile al meglio dai visitatori. Tipo e colore dei caratteri, colore dello sfondo, saranno elementi determinanti per rendere più o meno gradevole la permanenza sul sito.

Si tratta di rendere gradevole, l’esperienza di navigazione degli utenti di un sito web. Rispettare queste regole farà si che il nostro sito web possa venire meglio fruito da chi vi accede.

La struttura dei menu deve essere chiara e intuitiva e la grafica non deve essere invadente e distogliere l’attenzione dal contenuto.

La grafica

La grafica di un sito deve essere funzionale ai suoi obiettivi di comunicazione. In poche parole, sul web, non è la grafica che deve essere protagonista, bensì i contenuti. Lo scopo della grafica è di valorizzare al massimo i contenuti e di riuscire a comunicare meglio con gli utenti.

Attenti ai copyright

Tutto quello che verrà pubblicato sul nostro sito web è automaticamente coperto da copyright. Nessuno potrebbe prelevare contenuti senza andare incontro a conseguenze. Quindi è bene realizzare anche una pagina in cui viene spiegata la policy di copyright sui contenuti che vengono pubblicati online.

Mantenere il sito sempre aggiornato

In Internet i cambiamenti sono all’ordine del giorno e per non farsi trovare impreparati bisogna tenersi costantemente aggiornati.

Se usiamo un CMS, è stato aggiornato all’ultima versione? I requisiti di sicurezza non sono più adeguati? Oppure i cambiamenti nell’algoritmo di Google impongono di adottare qualche nuova regola SEO?

In ognuno di questi casi bisogna essere rapidi nel reagire ed applicare le necessarie contromisure per evitare che il sito perda competitività.

Chi vuole realizzare un sito web professionale che rispecchi il proprio business, non può quindi permettersi di lasciare nulla al caso, e per forza di cose dovrà rivolgersi a professionisti del settore. Se sei nella necessità di dover realizzare un sito web per la tua attività non esitare a contattarci. Realizziamo siti web a Siena che rispecchiano il tuo business.

Un’accurata strategia di marketing ci permetterà di capire le tue esigenze, così da creare un sito web veloce e fruibile che saprà valorizzare la tua Azienda.

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