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Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM

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Che tu sia titolare di un’azienda, il CEO di una startup o il proprietario di un locale o di un negozio, saprai quanto sia importante trovare un modo efficace per informare i clienti sul tuo prodotto/servizio, dargli informazioni sul tuo marchio e fornire aggiornamenti sulle novità del tuo business.

Uno dei metodo più efficaci per raggiungere questo obiettivo, oggi, è sicuramente attraverso l’invio di DEM o newsletter via email e prende il nome di dem marketing.

Una DEM o newsletter è un normale contenuto inviato alla propria mailing list al fine di costruire solide relazioni. Fornisce un modo discreto per tenere informati i clienti, aumentare la consapevolezza del marchio e incoraggiare le vendite.

Secondo una ricerca Nielsen, infatti, almeno il 50% degli abbonati effettua un acquisto influenzato dai contenuti di una newsletter.

Vediamo di seguito in che modo possono essere impiegate DEM/newsletter all’interno della propria strategia di marketing:

  • reclutamento di nuove risorse

  • comunicazione interna

  • condivisione dei tuoi ultimi post sul blog

  • informazioni sugli aggiornamenti di prodotti e servizi

Ok, ora che conosci il valore delle DEM o newsletter è il momento di fare un passo in più: creare contenuti accattivanti.

Cosa dovresti includere, quindi, in una DEM?

Di seguito per te, alcune idee che puoi utilizzare per creare nuovi contenuti per la tua prossima DEM:

1. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: Guide pratiche

La maggior parte delle newsletter/DEM esiste perché gli utenti hanno problemi che devono essere risolti. Creare guide dettagliate è, quindi, un’idea efficace per creare newsletter di valore.

2. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: post-blog

Condividi il tuo ultimo post sul blog! Quando viene pubblicato un post sul blog, l’e-mail è uno dei modi migliori per promuoverlo.

Dopotutto, la tua lista email è formata da un gruppo di persone che sono già interessate a quello che hai da dire!

3. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: roundup

Hai pubblicato molti contenuti di recente? I tuoi tweet sono stati apprezzati? Hai molti aggiornamenti diversi da condividere? O forse c’è una notizia interessante nel tuo settore?

Se hai molte informazioni da includere, l’ideale è quello di inserire un estratto di ogni news all’interno di un modello di newsletter roundup.

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4. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: Domande frequenti (FAQ)

Un’altra idea è quello di creare un elenco di domande frequenti e di dare risposta ai tuoi utenti all’interno di una newsletter. Per trovare gli argomenti basterà controllare nella tua casella di posta elettronica, parlare con il tuo team o dare un’occhiata alle chat dal vivo.

5. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: Interviste con un esperto

Riportare l’intervista fatta ad un esperto del tuo settore è sicuramente un ottimo modo per intrattenere i tuoi utenti, soprattutto, soprattutto se quest’ultimo è un volto conosciuto e autorevole!

6. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: chiedimi qualsiasi cosa!

Uno dei modi più semplici per ottenere il contenuto della newsletter è lasciare che i tuoi iscritti ti chiedano qualsiasi cosa.

Un Ask Me Anything (o AMA) fatto tramite e-mail è semplice: ti basterà chiedere ai tuoi utenti di porti una domanda, quindi inviare le risposte attraverso la newsletter.

7. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: Modalità interessanti e inaspettate per utilizzare un prodotto

A volte i clienti escogitano modi davvero fantastici per utilizzare i prodotti o gli strumenti che offri loro.

Condividere questi suggerimenti con la tua mailing list è un ottimo modo per catturare l’attenzione della tua mailing list ed invogliarla all’acquisto.

8. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: dietro le quinte

Hai fatto qualcosa di bello di recente? Sei andato a un evento o hai fatto un bel lancio o un progetto nella tua azienda?

Mostra il dietro le quinte!

La gente ama dare una sbirciatina dietro il sipario. 😉

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9. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: inviti agli eventi

Se stai organizzando un evento, potresti pensare di invitare i partecipanti attraverso una newsletter. Oltre ad essere un’idea simpatica, ti permetterà di risparmiare un sacco di tempo!

10. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: notizie di settore!

È successo qualcosa di importante o interessante nel tuo settore? Condividilo in una newsletter!

Non importa che non sia tu il protagonista della news. Ricorda che i tuoi abbonati sono interessati non solo al tuo brand, ma anche al settore che rappresenti.

11. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: annunci di nuovi prodotti

Hai un nuovo prodotto o servizio? Non dimenticare di dirlo ai tuoi iscritti! Le persone che si sono registrate hanno maggiori probabilità di acquistare dal tuo brand.

12. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: concorsi e omaggi sui social media

Offri alle persone nella tua lista la possibilità di vincere un premio pubblicando notizie su di te sui social media e concedi bonus aggiuntivi per ogni amico che portano ad acquistare un tuo prodotto/servizio e…. Boom! Il gioco è fatto!

13. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: codici promozionali a tempo limitato

Un’ulteriore idea per catturare l’interesse della tua mailing list è quella di offrire sconti a breve termine. Questo risulterà efficace ad aumentare le vendite a stretto giro.

14. Contenuti accattivanti da proporre nelle DEM: storie e recensioni dei clienti

Hai molti clienti soddisfatti? Condividi la loro storia!

Sappi che le storie dei tuoi utenti sono tra i contenuti più convincenti che puoi produrre.

Crea, quindi, casi di studio di effetto e condividili nella tua newsletter.

Come hai potuto constatare, le idee per le newsletter non devono necessariamente essere fantasiose o eccessivamente elaborate o dispendiose in termini di tempo.

Ricorda che le persone che si iscrivono alla tua newsletter vogliono avere tue notizie.

Quindi inizia ad impostare un piano editoriale e dai loro ciò di cui hanno bisogno!

Vuoi creare contenuti accattivanti per le tue DEM, ma non hai tempo da dedicare a questa strategia di marketing?

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Il nuovo mix di servizi che incrementa il tuo business

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Google My Business per le imprese locali

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Vent’anni fa il fatto di essere presenti con la propria azienda sull’elenco telefonico locale era il modo migliore di trovare clienti potenziali.

Ma se oggi le rubriche telefoniche sono utili per una varietà di scopi, tra cui tenere i finestrini aperti, sistemare tavoli traballanti, o fungere da accensione di emergenza per gli incendi, solo in rarissime occasioni possono aiutare qualcuno a trovare un fornitore di prodotti/servizi a livello locale.

Inutile negarlo: Google ha preso il posto del buon vecchio elenco telefonico.

Cercando un’attività sul web, infatti, Google mostrerà tra i primi risultati i nomi e i riferimenti  delle attività commerciali locali, nonché le recensioni lasciate dagli utenti.

Attraverso Google è possibile, inoltre, visualizzare le foto di un’azienda e persino contattarla senza nemmeno visitarne il sito web.

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Google My Business (GMB)

Google My Business è la piattaforma di Google per classificare le aziende in una determinata località. Secondo i fattori di posizionamento della ricerca locale di Moz, il 25 percento dei fattori che determinano se il vostro business sarà trovato o meno sono direttamente influenzati da GMB.

Sebbene non tutti i fattori siano facilmente controllabili, ce ne sono diversi sui quali puoi lavorare per migliorare la tua posizione in classifica.

Fattori alla base delle classifiche locali di Google My Business

Purtroppo Google trattiene molte informazioni sul suo algoritmo di classificazione, ma possiamo fare ipotesi abbastanza precise sui fattori che hanno contribuito alla classifica dei business locali dei motori di ricerca.

Fattori di Google My Business: vicinanza

Il principale fattore di classificazione relativo a Google My Business è la vicinanza della tua azienda da colui che ha compiuto la ricerca. Pertanto, se desideri classificarti in alto alle classifiche locali, tutto ciò che devi fare è spostare la tua attività commerciale entro pochi metri dal ricercatore appena pochi secondi prima che avvenga la ricerca. Semplice! XD

Scherzi a parte, la vicinanza non è, ovviamente, un fattore controllabile, ma ce ne sono molti altri, invece, sui quali è possibile intervenire.

Fattori di Google My Business: età

 I business con un’età maggiore vengono classificati più in alto. Nemmeno su questo fronte, quindi, c’è molto su cui poter agire.

L’importante è rivendicare il proprio business il prima possibile per evitare di perdere altro tempo prezioso e vedersi superare da compagnie più recenti.

Fattori di Google My Business: corretta categoria aziendale

Una categoria aziendale corretta è il terzo fattore di classificazione più influente. Assicurati, dunque, di compilare adeguatamente la tua scheda al momento della registrazione del tuo business.

Dopo aver visto i fattori che influenzano il posizionamento del tuo business, vediamo qualche strategia per rendere la tua impresa più appetibile sul web.

Un consiglio è quello di cercare di aggiungere costantemente recensioni.

In questo caso i parametri a cui prestare attenzione sono:

  • Il numero di recensioni
  • La velocità con cui ottieni recensioni
  • Il valore di quelle recensioni
  • Il contenuto di quelle recensioni

L’ideale è quello di servirsi di un elenco di clienti soddisfatti da usare all’occorrenza per sollecitare la stesura di una recensione positiva.

Oppure è consigliabile cogliere il momento e richiedere un feedback dopo aver completato positivamente il lavoro con un cliente, perché si sa che la gratitudine ha breve durata!

In ogni caso assicurati di inviare al tuo cliente il link diretto al tuo elenco Google My Business in modo che sappia dove lasciare la recensione.

Altri importanti fattori di classificazione Google My Business: ottieni più click

 I click continuano ad essere un fattore di grande influenza quando si tratta di classificarsi nei risultati di ricerca locali.

Scrivi, quindi, contenuti con targeting geografico: avere parole chiave geograficamente specifiche nei tuoi contenuti può aiutarti a ottenere buoni risultati a livello locale.

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Altri importanti fattori di classificazione Google My Business: numero di tracciamento univoco

L’utilizzo di un numero di tracciamento univoco, come un numero di telefono, a cui gli utenti non avranno accesso in altri luoghi, è un ottimo modo per aiutare il tuo business a scalare le classifiche GMB.

Nella dashboard GMB, aggiungi il numero di telefono di tracciamento come numero di telefono principale.

Altri importanti fattori di classificazione Google My Business: Messaggi

Avere la possibilità di chiamare dagli elenchi locali su un dispositivo mobile non è una novità. Avere la capacità di inviare messaggi di testo a un’azienda è, invece, un’implementazione relativamente recente. Come saprai la maggior parte dei siti Web oggi consente di utilizzare il modulo di contatto o la chat dal vivo. La messaggistica di Google My Business offre agli utenti la stessa esperienza, ma senza dover visitare il tuo sito Web.

Altri importanti fattori di classificazione Google My Business: Google Post

 Google Post è una nuova possibilità che Google ha recentemente aggiunto. I post sono brevi frammenti di informazioni che scadono dopo circa una settimana. Questi possono includere notizie aziendali, eventi imminenti, nuovi prodotti o offerte per le aziende appropriate.

Conclusione

 Gli elenchi GMB sono essenzialmente la nuova home page del tuo sito web. Le persone usano questi elenchi per conoscere chi sei, leggere le recensioni e contattarti, il tutto senza mai visitare il tuo sito web.

Essere presenti è, quindi un must per ogni impresa.

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Metodo AIDA nella vendita

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Ebbene sì: farsi notare in un universo di brand in cerca di attenzione non è per nulla semplice.

Ma non bisogna scoraggiarsi; il web marketing viene in aiuto alle imprese per fronteggiare questo problema ed aiutare ad incrementare le vendite.

Esistono, infatti, molte strategie che si possono mettere in pratica per promuovere il proprio business e, una di queste, è il metodo AIDA: un modello di marketing a lunga durata che può aiutarti a guidare la tua attività digitale ed attrarre potenziali clienti.

Cos’è il modello AIDA?

Il modello di marketing AIDA esamina le fasi in cui l’acquirente decide quando effettuare o meno un acquisto. È un acronimo che significa:

Attenzione: attira l’attenzione del tuo potenziale cliente in modo che diventi consapevole del tuo marchio.

Interesse: sviluppa un interesse per il prodotto o servizio che vuoi promuovere.

Desiderio: suscita nel tuo potenziale acquirente abbastanza desiderio per farlo comprare da te.

Azione: induci l’utente a interagire direttamente con il tuo prodotto o servizio e alla fine fai in modo che effettui un acquisto.

Tradizionalmente, l’applicazione del modello implicava il ricorso ad ulteriori strategie, come la pubblicità alla radio o alla televisione. Oggi, tuttavia, l’advertising online offre maggiori opportunità per raggiungere potenziali clienti e, spesso, queste nuove tattiche consentono alle aziende di parlare direttamente ai propri clienti su piattaforme come i social media.

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Ecco alcune delle strategie che puoi usare quando lavori attraverso il metodo AIDA:

Metodo AIDA nella vendita: Attenzione

Il primo passo in AIDA è attirare l’attenzione del tuo potenziale cliente e, nell’attuale era digitale, per farlo è necessario possedere una solida presenza online.

Quando un utente cerca un particolare prodotto online, infatti, potrebbe trarre ispirazione su una pagina social come Pinterest, oppure potrebbe rivolgersi a Google.

Quindi vale la pena investire tempo nell’implementazione della SEO e nella produzione di contenuti pertinenti in modo da apparire nelle prime pagine dei risultati dei motori di ricerca.

Un altro modo per aumentare la brand awareness è utilizzare la pubblicità pay per click in modo da apparire nei primi risultati sui motori di ricerca.

Tale strategia, infatti, aumenterà la tua visibilità anche se gli utenti non fanno clic sul tuo annuncio immediatamente, perché anche solo vedere il tuo marchio potrà attirare la loro attenzione.

Vale anche la pena avere una strategia di divulgazione sui social media e sulle PR digitali per farti notare su siti Web esterni o sui media che i tuoi clienti già visitano.

In breve, usa il mix di marketing online per attirare l’attenzione dei tuoi clienti ed essere visto nel posto giusto al momento giusto.

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Metodo AIDA nella vendita: Interesse

Una volta che i clienti sono a conoscenza del tuo marchio, puoi catturare il loro interesse. Il secondo passo in AIDA è, infatti, quello di fornire loro informazioni utili e interessanti. Stai ancora guadagnando la loro fiducia e devi dimostrare perché sei rilevante per loro.

In questa fase devi aiutare i tuoi utenti, non vendergli qualcosa. Per farlo con successo, hai bisogno di una chiara comprensione delle esigenze tipiche del tuo cliente.

Contenuti come e-book, white paper e webinar sono utilissimi in questa fase, in particolare per il marketing B2B. Discorso analogo per contenuti a tema “consulenza” che offrono suggerimenti per risolvere problemi.

Anche contenuti stimolanti che mettano in mostra le tue competenze in modo coinvolgente possono aiutare a suscitare l’interesse del tuo pubblico. Potresti, ad esempio, servirti di semplici post sul blog o sui social. Se fatto bene, questo passo può davvero aiutare a rafforzare una connessione tra il cliente e il tuo marchio.

Metodo AIDA nella vendita: Desiderio

A questo punto dovresti avere creato interesse per il tuo marchio. Quello che non vuoi che accada ora è che il cliente si dimentichi di te. Quindi, nella terza fase di AIDA, dovrai trasformare quell’interesse per il tuo marchio in un desiderio di acquistare ciò che stai offrendo.

Un buon modo per sostenere e sviluppare l’interesse dei tuoi utenti è convincerli ad iscriversi alla newsletter, così da inviare contenuti tempestivi e pertinenti via e-mail. Non importa se non hai migliaia di contatti, questo si svilupperà nel tempo se seguirai i passaggi precedenti. Un consiglio è quello di incentivare le tue e-mail attraverso offerte o sconti…L’esclusività vende!

Metodo AIDA nella vendita: Azione

Il passaggio finale in AIDA è far sì che i tuoi nuovi potenziali clienti acquistino da te. È qui che devi essere un po’ più diretto e rendergli il processo incredibilmente facile.

Evita inutili barriere, come ad esempio facendo lavorare troppo il cliente. Puoi ancora perderli in questa fase!

Se il tuo processo di checkout è difficoltoso e prevede molti passaggi, assicurati, quindi, di semplificarlo.

Ricorda che in questa fase potresti essere testa a testa con un competitor e, se renderà più semplice il processo di acquisto, ad esempio offrendo metodi di pagamento più convenienti, probabilmente perderai il cliente!

Infine, le tue call to action devono essere ben scritte, visivamente accattivanti e riportare sulla tua landing page. Questa è la chiave per ottenere finalmente la conversione dei clienti.

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I brevi Video nella per la comunicazione aziendale

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Negli ultimi anni i video si sono fatti strada nel marketing digitale, emergendo come un potente strumento per le aziende per promuovere i loro prodotti in modo entusiasmante e coinvolgente.

Tuttavia, quando si tratta di video marketing, ci sono alcune regole a cui le aziende dovrebbero attenersi per ottenere i video giusti.

Ecco, quindi, per te alcuni suggerimenti utili per la creazione di brevi video aziendali

Raccontare una storia

Invece di essere apertamente commerciale, un video efficace racconta una storia. Come osserva il Digital Marketing Institute, le aziende dovrebbero sfruttare il potere emotivo del video facendo appello alle esigenze e ai desideri dei propri clienti.

Accertati che l’introduzione risalti

L’introduzione di un video di marketing è come l’oggetto di una newsletter, se non cattura l’interesse è difficile che l’utente decida di andare avanti.

Basti, infatti, pensare che più di un quinto degli spettatori termina la visione di un video entro 10 secondi, se non interessato a ciò che vede. L’introduzione dovrebbe, quindi, essere stimolante, divertente e informativa, in modo da catturare lo spettatore e incoraggiarlo a vedere l’intero video.

Crea un titolo stimolante

Allo stesso modo, il titolo del tuo video dovrebbe essere stimolante e accattivante per attirare l’attenzione di uno spettatore. Inoltre, utilizzando parole chiave pertinenti in un titolo, è probabile che il video venga visualizzato sui motori di ricerca quando gli spettatori cercano quel determinato argomento.

Concentrati sulla missione e meno sul prodotto

Invece di concentrarti apertamente sul prodotto/servizio e su tutti i suoi vantaggi, dai al tuo prodotto una missione, in modo tale che il tuo video assuma una veste emotiva capace di coinvolgere l’utente.

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Non essere noioso

Chi vuole guardare un video noioso? Inutile dire che se vuoi che la campagna di video marketing della tua azienda abbia successo, dovrai creare video interessanti e stimolanti

Rendilo mobile friendly

Considerando che sempre più persone utilizzano tablet o smartphone per connettersi online, risulta indispensabile che i video aziendali siano ottimizzati per i dispositivi mobili.

Stando a YouTube, infatti, il consumo di video fruiti da mobile aumenta del 100% ogni anno!

Pensa alla SEO

Una buona campagna di video marketing non dovrebbe mai trascurare la SEO..

Per garantire il massimo valore SEO ai tuoi video, accompagnali con una descrizione ben scritta che sia taggata con parole chiave pertinenti per aiutare a migliorare il page rank.

Includi il tuo URL nel video

Visualizzare l’indirizzo del tuo sito Web in un video di marketing è un buon modo per ottenere visibilità e generare traffico verso il proprio sito.

Dai consigli

Uno dei modi più potenti per implementare un efficace marketing video è consigliare i propri spettatori. Spesso i video che offrono consigli, informazioni, suggerimenti e altri contenuti informativi possono essere più efficaci di un video esclusivamente promozionale.

Rendi il video più suggestivo con la musica

La musica è un potente strumento per i contenuti video, che evoca una miriade di emozioni. Non aver paura, quindi, di usare la musica, ma ricorda di sceglierla datta allo stato d’animo del messaggio che desideri condividere.

Includi una call to action

Esattamente come accade per i post e per i contenuti del blog anche il tuo video dovrebbe includere una call to action che inviti il lettore a intraprendere ulteriori azioni, come l’iscrizione a una newsletter o la visita del tuo sito Web.

Porta gli spettatori dietro le quinte

I consumatori adorano avvicinarsi a un marchio e il marketing video offre l’opportunità perfetta per portare i clienti dietro le quinte e nel “contesto naturale” della tua attività.

Includi video tutorial

Pubblicare tutorial che sono rilevanti per la tua nicchia è un ottimo modo per connettersi e interagire con i clienti. I tutorial non dovrebbero rivelare tutti i segreti del tuo settore, ma dovrebbero essere sufficienti per attirare lo spettatore con contenuti utili e informativi, lasciandoli desiderosi di saperne di più.

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Usa una voce professionale

Le parole pronunciate con chiarezza e professionalità usciranno sempre meglio in un video aziendale rispetto a un oratore amatoriale, la cui mancanza di esperienza nel parlare con la telecamera è evidente.

Usa le app Micro-Video

I video brevi sono ottimi anche per le piattaforme social.

Per crearli si può ricorrere all’utilizzo di app di micro-video, quali Crello e Inshot, che permettono di editare facilmente video di pochi secondi da caricare su Instagram e Twitter.

Non dimenticare la qualità della produzione

Anche se i video sul web non hanno le stesse pretese di una pellicola di Hollywood, è importante che un video di marketing sia prodotto in modo professionale.

Incorpora un video nelle pagine di destinazione

Pensa strategicamente a dove posizionerai il tuo video di marketing. Le statistiche mostrano che l’incorporamento di video nelle pagine di destinazione può aumentare i tassi di conversione fino all’80%

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Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più

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Se sei il CEO o il titolare di un’azienda, o semplicemente hai avviato un tuo business, sarai a conoscenza “dell’arma a doppio taglio” racchiusa nelle recensioni.

Se da un lato, infatti, possono essere molto utili alla diffusione della tua brand awareness, dall’altro sono capaci di stroncare sul nascere notevoli possibilità di lavoro.

L’importante è, quindi, imparare a gestire correttamente sia le recensioni positive che quelle negative per dare una spinta al tuo business e vendere di più.

Recensioni, quando?

Quando i clienti acquistano il tuo prodotto o servizio, possono lasciare a te o alla tua azienda una recensione online. Questa recensione potrebbe riguardare la loro esperienza di acquisto, quanto sono soddisfatti del prodotto / servizio o quanto sono contenti del servizio clienti. Queste recensioni online vengono generalmente pubblicate sul tuo sito Web o su un aggregatore di terze parti.

Prima che i siti di recensioni governassero Internet, il processo per gestire clienti soddisfatti o non era piuttosto semplice. Un’esperienza di vendita infelice, ad esempio, si sarebbe trasformata in una chiamata al dipendente, o, nella peggiore delle ipotesi, nella minaccia di scrivere una lettera al responsabile di reparto. A questo punto ci sarebbero state molte scuse e la proposta di risolvere la faccenda con una scontistica o con la restituzione del denaro già versato.

Ma veniamo ad oggi…

Nell’era del digitale tutto ciò che dici a un potenziale cliente, ogni azione che intraprendi e ogni e-mail che invii viene registrato o meglio dire “screenshottato”.

Queste comunicazioni saranno, quindi, riviste e valutate da potenziali clienti e dal pubblico in generale. Ogni errore potrebbe tranquillamente finire su Internet, trascinando il tuo nome e la reputazione della tua azienda nel fango.

Quindi vediamo di seguito come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più

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1. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: sii presente

Che i tuoi clienti siano su Google my Business, Yahoo o Foursquare, è importante sapere dove stanno lasciando le recensioni per essere presente con un profilo aziendale e per rispondere ai feedback quando appropriato.

Una risposta standard per una recensione positiva potrebbe essere:

“Grazie per averci lasciato una recensione! Siamo lieti che tu abbia ottenuto tali risultati usando il nostro prodotto. Facci sapere se c’è qualcosa che possiamo fare per migliorare la tua esperienza “.

2. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: niente polemica

È destinato a succedere; qualcuno, prima o poi, ti lascerà una recensione negativa, oppure scriverà un feedback costruttivo. In entrambi i casi l’ideale sarebbe rispondere ringraziando l’utente e spiegandogli brevemente i passaggi che la tua azienda sta adottando per affrontare quanto riportato.

Ricorda di non essere polemico! Sii pronto a spiegare cosa è successo e cosa stai facendo per affrontare al meglio la situazione.

3. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: aumenta le recensioni dei clienti soddisfatti

Per una buona immagine del tuo business, l’ideale sarebbe riuscire ad avere un buon numero di recensioni positive sul tuo profilo. Per iniziare potresti inviare un’email al tuo database di clienti soddisfatti. Basta un semplice messaggio. Ecco un buon modello:

Ciao [nome cliente],

Siamo molto grati per la tua attività e, a giudicare dalla tua ultima valutazione del servizio, sei soddisfatto del nostro operato.

Al momento stiamo chiedendo ai clienti di lasciarci una breve recensione su [Link al sito di recensioni]. Stiamo cercando da tre a cinque frasi su come reputi la tua esperienza con noi e     accogliamo con favore anche feedback costruttivi!

Grazie per il tuo tempo.

Saluti,

[Il tuo nome]

Incoraggia i clienti a lasciare un feedback aperto e onesto. Dopotutto, se un potenziale cliente visita il tuo profilo e vede solo recensioni brillanti, potrebbe insospettirsi un po’…

4. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: sii onesto

Se un potenziale cliente fa riferimento ad una recensione negativa evita la tentazione di diventare difensivo. Ascolta, conferma le loro preoccupazioni e dì loro come hai risolto la situazione. Infine spiega quali accorgimenti adotterà l’azienda per evitare il ripetersi di simili eventi.

5. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: scegli solo clienti in target

A volte anche la distanza fisica del cliente può determinare il fallimento di un servizio. In questo caso dovrai spiegare ai tuoi prospect che probabilmente il cliente non era in target e che, quindi, la soluzione proposta non è risultata essere la migliore per il suo business.

Ricorda che voler fornire il miglior servizio possibile ad ogni cliente talvolta significa rinunciare ad esso ed indirizzarlo ad un altro fornitore.

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6. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: coltiva buone recensioni personali

Non trascurare le tue recensioni personali. I potenziali clienti, infatti, non guardano solo i feedback del prodotto o del servizio che stanno prendendo in considerazione. Guardano anche i tuoi. Quindi, assicurati di chiedere ai clienti di approvare le tue abilità.

 7. Come gestire le recensioni positive e negative per vendere di più: presta attenzione ai tuoi account sui social media

Prova a digitare il nome del tuo business su Google. È probabile che i tuoi account sui social media vengano visualizzati nella prima pagina, di conseguenza è lecito pensare che i tuoi potenziali clienti faranno clic su di essi aspettandosi di trovare un profilo professionale.

Per non tradire le loro aspettative, dunque, dovrai condividere articoli pertinenti, interagire con brand di settore e rispondere ai commenti dei tuoi utenti. Ricorda di mantenere per i tuoi social uno standard professionale ed informativo, volto a stupire i tuoi clienti potenziali.

 Vendere nell’era delle recensioni online ha le sue sfide. Ma, se gestite correttamente, queste permetteranno al tuo brand di emergere più che mai.

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Le potenzialità del web marketing per il tuo business

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Le potenzialità del web marketing per il tuo business

Rispetto al marketing tradizionale, il marketing online utilizza canali basati sul web. Stampa, radio e televisione sono, quindi, rimpiazzati da siti internet, social network e campagne online.

Ma i canali non sono l’unico elemento di differenza; anche i costi, infatti, sono notevolmente più bassi nella sfera digital. Motivo che ha spinto un gran numero di brand a sfruttare appieno le potenzialità del web marketing.

Con il marketing online, quindi, le aziende di ogni dimensione possono accedere a opzioni convenienti per promuovere la propria attività, come le sponsorizzazioni sui social media o l’ottimizzazione sui motori di ricerca (SEO).

Ecco, quindi, alcune delle potenzialità del web marketing per la tua impresa

1. Le potenzialità del web marketing: ottimizzazione dei motori di ricerca

Il termine SEO (search engine optimization) si riferisce al modo in cui un sito Web viene ottimizzato per ottenere una migliore posizione nei risultati di ricerca. Senza SEO, infatti, le aziende potrebbero avere difficoltà ad emergere con le parole chiave associate ai loro prodotti o servizi.

L’ottimizzazione del tuo sito Web per la ricerca è uno dei modi migliori per aumentare il traffico sul tuo sito e incrementare le vendite.

Numerosi studi hanno, infatti, evidenziato che posizionarsi in vetta alla prima pagina dei risultati di ricerca può aiutare il tuo business a guadagnare più del 50% del traffico!

Spesso per ottimizzare al meglio la SEO le aziende ricorrono ad un’agenzia web esperta che gli aiuti a svolgere le seguenti attività:

-Analizzare i concorrenti

-Identificare le frasi e le parole chiave

-Ottimizzare i titoli e i meta tag del sito web

Una delle più grandi potenzialità della SEO è che genera traffico organico, traffico che non stai pagando dopo un investimento iniziale. Ecco perché è un esempio eccezionale di come il marketing su Internet aiuta le aziende a crescere.

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2. Le potenzialità del web marketing: migliori il ROI con le PPC

PPC, o pubblicità pay-per-click, è un altro modo per attirare nuovi visitatori sul tuo sito web. Gli annunci PPC vengono visualizzati insieme ai risultati di ricerca e invogliano gli utenti a fare clic su di essi per trovare ciò che stanno cercando. Come indica il nome, questi annunci richiedono il pagamento ogni volta che qualcuno fa clic sul tuo annuncio.

L’annuncio PPC può essere un ottimo investimento per le aziende di tutte le dimensioni, perché consente di calibrare al meglio la spesa pubblicitaria. Se la concorrenza è bassa, puoi spendere solo pochi centesimi per ciascun clic e vedere comunque un buon ritorno sugli investimenti.

I PPC, inoltre, ti aiuteranno a scalare i motori di ricerca.

Se il tuo annuncio viene visualizzato al primo posto, sopra i risultati di ricerca non pagati, infatti, la tua attività riceverà circa il 59% di tutti i clic sugli annunci.

Gli annunci PPC possono indirizzare una grande quantità di traffico e talvolta possono avere un tasso di conversione molto elevato se sono mirati a frasi di ricerca specifiche.

Ad esempio, se crei un annuncio per la frase “acquista gabbie per criceti”, qualcuno che fa clic su di esso probabilmente sta cercando proprio questo!

3. Le potenzialità del web marketing: migliora le conversioni con i social network

I canali social, come Facebook, Instagram, Twitter e Pinterest, sono ottimi alleati nella crescita della tua attività.

L’ideale sarebbe quello di creare un piano editoriale e schedulare le tue uscite nel tempo per essere sempre presente con i tuoi utenti.

Nelle tue pagine potrai condividere video, post, aggiornamenti, articoli usciti sul blog del tuo sito e molto altro ancora.

Queste piattaforme offrono, quindi, agli utenti nuovi modi per interagire e conoscere ciò che hai da offrire.

Oltre a promuovere il tuo business, inoltre, i canali social ti consentono di esaminare, attraverso gli insight, le abitudini del tuo pubblico, così da conoscerlo al meglio.

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In definitiva i social network rappresentano un enorme potenziale per il tuo business perché, a fronte di un incremento della brand awareness e della brand reputation, consentiranno una crescita di fatturato.

Se, infatti, ai tuoi utenti piace ciò che pubblichi, ci sono molte possibilità che decidano di visitare il tuo sito web e di contattarti per un preventivo o direttamente per acquistare un prodotto!

Per dirla semplicemente, crescita dei social media = crescita del business.

Puoi pubblicare collegamenti a contenuti interessanti (anche se non sono tuoi!), organizzare concorsi o promozioni esclusive o semplicemente porre domande. Puoi, ad esempio, richiedere ai clienti la loro opinione su nuovi prodotti o servizi o chiedere il loro feedback sul funzionamento del tuo sito web.

Oltre alle potenzialità gratuite, sui social puoi fare anche  pubblicità a pagamento.

Se la tua azienda utilizza LinkedIn, Facebook, Twitter, Pinterest o Instagram, puoi lanciare una campagna pubblicitaria. Queste campagne sono spesso altamente mirate, consentendo di raggiungere gli utenti in base a interessi, comportamenti e altro ancora.

4. Le potenzialità del web marketing: e-mail marketing

L’email marketing è un metodo immortale per far crescere il tuo business online.

Sebbene occorra molto tempo per ottenere risultati concreti, i ritorni all’investimento arrivano e ne valgono davvero lo pena. Un recente studio americano ha, infatti, rilevato che, in media, per ogni dollaro speso nel programma di email marketing si riescono a ricavare più di 40 dollari!

L’efficacia dell’e-mail sembra derivare dalla sua capacità di inserire la tua azienda esattamente dove conta di più: tra la posta in arrivo di un cliente.

Inviando e-mail periodiche su nuovi prodotti, offerte speciali o vendite e interessanti aggiunte al tuo sito Web, puoi generare interesse verso il brand, indirizzare gli utenti al tuo sito e aumentare le vendite.

Ricorda, inoltre, che le e-mail possono essere facilmente inoltrate ad altri utenti, quindi gli iscritti alla tua mailing list potrebbero, a loro volta, inviare uno dei tuoi messaggi di marketing a un amico o un familiare se individuano qualcosa di interessante per loro.

L’email marketing è, quindi, un modo comprovato per favorire le vendite e incoraggiare i visitatori. Occhio solo a non sommergere i tuoi iscritti con troppe comunicazioni!

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Come ottimizzare la tua pubblicità: i test A/B

Il test A/B non è nuovo per il settore del marketing digitale e gli esperti di marketing lo utilizzano da tempo per migliorare le campagne di comunicazione, su molti canali diversi dalle e-mail fino alle grafiche advertising, passando per le pagine dei siti web, soprattutto quando si tratta di landing page.

I test A/B di marketing sono incredibilmente potenti e particolarmente importanti per gli inserzionisti display. Ogni agenzia di comunicazione e web marketing dovrebbe farli sui suoi prodotti, eppure anche coloro che ne sono convinti e credono in questo strumento possono essere scoraggiati dalla lista apparentemente infinita di elementi testabili, soprattutto se si è alle prime armi e si è cominciato da poco ad usare questi strumenti. Non è facile sapere da dove iniziare, per questo noi di Mg Group Italia vi suggeriamo alcuni test che possono aiutarvi ad orientarvi in un mondo complicato ma entusiasmante.

Ecco alcuni test che possono essere realizzati rapidamente per iniziare. Sono test da svolgere su banner per gli annunci della rete dispaly, di adsense e adword. Servono a capire cosa serve sul terreno del web marketing, cosa funziona e perché alcuni annunci hanno prestazioni migliori di altri. 

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1. Inviti all’azione

Gli inviti all’azione sono uno degli elementi più importanti di qualsiasi annuncio banner. Anche se non stai ottimizzando i clic (e non dovresti farlo), avere un CTA (call to action) efficace può migliorare notevolmente il rendimento della tua campagna.

Il miglior CTA per il tuo pubblico potrebbe non essere quello che pensi. In alcuni casi, un CTA più forte, più aggressivo come “Acquista ora” o “Agisci veloce” può essere il più efficace. In altri casi, una chiamata più morbida come “Ulteriori informazioni” potrebbe risuonare di più. L’unico modo per scoprirlo è testare.

Testare il tuo CTA esistente contro uno completamente diverso è un semplice test che può farti conquistare importanti miglioramenti nelle prestazioni. Basta essere sicuri di lasciare tutto il resto del banner invariato, altrimenti, non sarai in grado di determinare quale elemento del tuo annuncio è responsabile del conseguente cambiamento nel rendimento.

2. Colori, immagini e sfondi

Esistono prove contrastanti circa, nell’ambito della grafica pubblicitaria, l’opportunità di includere una foto, un elemento grafico o uno sfondo semplice come sfondo per gli annunci display.

Come di solito accade con la pubblicità di banner, non esiste una “risposta giusta”. Una fotografia potrebbe superare un elemento grafico, oppure una semplice texture o uno sfondo dai colori vivaci può superare entrambi. Lasciando immutato il testo, provare specifici elementi grafici di un annuncio può dare risultati impressionanti.

Se stai cercando un test più piccolo, puoi provare qualcosa di semplice come cambiare un colore di sfondo o anche il colore di un pulsante CTA.

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3. Proposta di titolo

I banner pubblicitari non includono molto testo. Dato il numero limitato di caratteri disponibili, in genere sei limitato a una proposta di titolo e al massimo due o tre slogan.

Se i tuoi banner sono incentrati sulla spiegazione della tuo titolo, testare leggere variazioni, anche senza modificare il messaggio principale, può comunque portare a notevoli cambiamenti nelle prestazioni.

Sebbene spesso la differenza di significato possa essere trascurabile, anche un piccolo cambiamento può far emergere un aumento delle visite alle pagine di destinazione.

4. Riduzione delle distrazioni

E’ molto facile cadere nella convinzione che un design accattivante incrementerà le conversioni, ma ciò non è sempre vero. La creatività non è tutto: una struttura dell’annuncio efficiente e diretta rende maggiori i benefit per una più  facile lettura, catturando l’attenzione del visitatore e trasmettendo rapidamente i valori ed i significati più importanti.

Quindi ad esempio fare un test tra due annunci contenenti un numero diverso di elementi potrà far emergere che quello più semplice è capace di far crescere il numero delle conversioni.

Che aspetti? Comincia i tuoi test A/B

Non c’è motivo di rimandare l’inizio dei test A/B. È una pratica molto semplice che può aiutarti a ottenere più valore da molti aspetti della tua attività, in particolare la visualizzazione. Se hai bisogno di aiuto e cerchi un’agenzia di professionisti che possa portare la tua azienda ad utilizzare i giusti strumenti puoi contattare noi di Mg Group Italia. Una delle nostre sedi è la web agency a Macerata, formata da professionisti del settore che sapranno attuare le migliore strategie possibili per migliorare il posizionamento della tua azienda. Prendi informazioni, abbiamo conquistato la soddisfazione e la fiducia di molti clienti. Contattaci e ti offriremo una consulenza gratuita iniziale per darti i giusti elementi di valutazione. Che aspetti? Comincia i tuoi test e fai crescere il tuo fatturato!

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Multa Record: cosa sostiene l’Ue, cosa risponde Google

E’ arrivata a Luglio, ed è la seconda multa record che l’unione Europea ha comminato a Google.  Questa volta è la più alta di sempre e ammonta a 4,3 miliardi di euro. La precedente, inflitta lo scorso anno, ammontava invece a 2,4 miliardi di euro e fu motivata dall’abuso di posizione dominante che Google operava favorendo in Google Shopping il suo servizio di comparazione dei prezzi a discapito della concorrenza.
La nuova multa invece riguarda il sistema operativo Android, e si tratta sempre di una sanzione connessa all’abuso di posizione dominante.

Il caso Android: cosa afferma l’Ue contro Google

“Google ha negato ai concorrenti la possibilità di innovare e competere e ai consumatori europei i vantaggi di una concorrenza effettiva nell’importante sfera mobile. Questo è illegale secondo le regole antitrust dell’UE” recita così la dichiarazione di Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza, a commento della decisione dell’Unione Europea. Poco prima in conferenza stampa aveva anche affermato: “Il nostro caso riguarda tre tipi di restrizioni che Google ha imposto ai produttori di apparecchi Android e operatori di rete per assicurarsi che il loro traffico andasse verso il motore di ricerca di Google.”
Nel dettaglio le tre pratiche illegali che Google avrebbe messo in atto dal 2011 sono le seguenti:

  • chiedere ai produttori di preinstallare le app di ricerca e il browser di Google sui dispositivi che utilizzano il sistema operativo mobile Android. E’ stata inoltre resa obbligatoria la preinstallazione per vendere dispositivi con l’app store Google Play;
  • pagare i produttori di telefonia e smartphone per assicurarsi che sui dispositivi con sistema operativo Android non fosse preistallata nessun’altra app di ricerca che non fosse Google.
  • ostacolare lo sviluppo di sistemi operativi mobili concorrenti, incentivando anche finanziariamente l’installazione di Android.

Il sistema operativo Android: qualche numero.

In effetti consultando numeri e dati si ha l’impressione che quanto affermato dalla Commissione Europea possa avere dei fondamenti.

Secondo la società di analisi Statista, Android infatti ha superato potentemente le altre quote di mercato, lasciando la Apple ad una quota del 14,1% del mercato globale e conquistando ben l’85,9% degli smartphone nel mondo. E ancora secondo la società di ricerca Gartner l’anno scorso sono stati venduti circa 1,3 miliardi di telefoni con Android contro i circa 215 milioni che girano con iOS e 1,5 milioni che utilizzano altri sistemi operativi. Per quanto riguarda la pubblicità invece secondo la società eMarketer nel 2018 Google – con il nuovo Google Ads e altri tools simili – gestirà più del 30% di tutta la pubblicità del mondo sui dispositivi mobile.

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La situazione era molto diversa quasi un decennio fa. La stessa società di ricerca statistica ed economica Gartner, nel 2010, dipingeva una situazione del tutto differente: con il neonato iPhone in rapida ascesa al 14% del mercato, e l’outsider Android di cui si segnalava che in un anno era passato dallo 0,5% al 3,9%.

La risposta di Google che annuncia il ricorso

Di fronte a questi dati anche Google ha dovuto spiegare a cosa si deve, secondo il punto di vista della grande multinazionale, una così rapida ascesa.
Annunciando che avrebbero fatto ricorso in appello contro la multa, il CEO del colosso di Mountain View ha dichiarato “se i produttori di smartphone e gli operatori di rete mobile non potranno più includere le nostre applicazioni sulla loro vasta gamma di dispositivi, ciò sconvolgerà l’equilibrio dell’ecosistema Android […] ‎Finora, il modello di business Android ha fatto sì che non dovessimo far gravare sui produttori di smartphone i costi della nostra tecnologia, riuscendo così a non dipendere da un modello di distribuzione strettamente controllata. Ma siamo preoccupati che la decisione di oggi possa stravolgere il delicato equilibrio raggiunto con Android, inviando un segnale preoccupante in favore dei sistemi proprietari rispetto alle piattaforme aperte‎”. In questo modo Google paventa di fatto conseguenze sulle tasche dei consumatori, i quali a seguito della multa miliardaria dell’Unione Europea e dell’obbligo di fermare subito le pratiche oggetto della contestazione si potrebbero ritrovare a dover pagare il costo del sistema operativo e del suo sviluppo all’atto dell’acquisto dello smartphone.

Chi avrà ragione di fronte ai giudici? Noi di Mg Group Italia abbiamo varie sedi, tra cui la nostra web agency a Massa Carrara, e continueremo a seguire la vicenda e – come sempre – a tenervi informati su tutte le notizie dal mondo del marketing e dell’innovazione tecnologica.

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GOOGLE ASSISTANT: IL FUTURO E’ SEMPLICE, PARLACI!

Google assistant è il migliore assistente vocale tra quelli sviluppati dalle grandi multinazionali del web. Lo dice Loop Ventures, una venture capital americana, che investe in frontiere tecnologiche e che ogni anno svolge un test comparativo sottoponendo 800 domande a Siri di Apple, Google Assistant, Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft.

Anche quest’anno Google ha sorpassato i concorrenti in tutte le categorie (commercio, locale, informazioni e navigazione) tranne una, cioè la categoria comandi in cui Siri, forse per la maggiore integrazione con il suo sistema operativo MacOs, riesce meglio.
I giganteschi investimenti che da tempo Google sta facendo in intelligenza artificiale, machine learning e tecnologie connesse, evidentemente stanno dando i loro frutti. Quali sono? Frutti economici per Google che si posizione al meglio in uno dei mercati più promettenti del futuro, e frutti in termini di comodità ed efficienza per milioni di cittadini che usando i comandi vocali di Google organizzano al meglio la propria vita quotidiana.

Google Assistant: come attivarlo

L’Assistente Google è la versione più evoluta – lanciata il 1 novembre 2017 – del primo Google Now. L’obiettivo di questa seconda versione di comandi vocali era quello di ottenere dialoghi più naturali e risposte alle richieste degli utenti più precise e pertinenti.
Pare proprio che Google ce l’abbia fatta, superando per giunta Siri che era fino a poco tempo fa considerato uno degli assistenti vocali più naturali e più efficienti.
Ma vediamo ora cosa si può fare con Assistente Google: la prima cosa da sottolineare che è l’assistente può essere installato tramite la app di google su tutti i dispositivi con sistema operativo Android. Basta entrare nell’applicazione, andare nel menù ‘Impostazioni’ e selezionare ‘Voce’. Poi abilita le voci presenti all’interno del menu Rilevamento “Ok Google” e da questo momento sarà sufficiente pronunciare ‘Ok Google’ o frasi come ‘Hei Google’ per attivare l’assistente vocale. Ricorda che una volta abilitato nella app l’assistente potrai sempre modificare le impostazioni nell’apposito menù.

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Quali sono i comandi vocali e cosa puoi farci

I comandi vocali di Google sono tantissimi e il modo migliore di scoprirli è provare ad utilizzarli, facendo domande e dando indicazioni all’assistente. In ogni caso illustriamo qui una breve lista di quelli più diffusi, che servono a migliorare la vita quotidiana e l’utilizzo dell’ormai insostituibile smart-phone che tutti abbiamo in tasca o nella borsa.

Prima di tutto vediamo le funzioni più semplici, quelle che usiamo più spesso anche manualmente:

Chiamare: “Ok Google, chiama [contatto]“.

Inviare messaggi: “Ok Google, invia un messaggio su WhatsApp (o altra app) a [Destinatario]” e dettare il testo.

Aprire siti e app: “Ok Google, apri [app]” oppure “Ok Google, vai a [sito internet]”

Inviare una email: “Ok Google, invia un’email a [contatto/email], oggetto [oggetto], messaggio [messaggio]” dettando il testo del messaggio.

Postare sui social network: “Ok Google, pubblica su [social] [testo messaggio]“.

Impostare una sveglia:  “Ok Google, svegliami alle [ora]” oppure “Ok Google, svegliami tra [numero-di-ore]“.

Dare l’orario: puoi scoprire l’ora esatta di qualsiasi città del mondo pronunciando “Ok, Google che ore sono a [città].”

Ci sono anche le funzioni con cui navighiamo app come la famossima Google Maps:

Indicazioni stradali: “Ok Google, indicazioni per [indirizzo] [città] [mezzo-utilizzato]“.

Punti d’interesse: “Ok Google, trova [Punto-interesse] più vicino” oppure “Ok Google, dov’è [Punto-interesse] più vicino”.

E ancora si può usare Google Assistant per attivare una serie di utilities che usiamo praticamente ogni giorno:

Informazioni meteo: “Ok Google, che tempo fa a [città]” oppure “Qual è il meteo a [città] [giorno]“.

Calcoli: “Ok Google, [numero] diviso/più/meno/moltiplicato per/elevato alla/… [numero]”.

Traduzione: “Ok Google, traduci [parola/frase] in [lingua]” oppure “Ok Google, come si dice [parola/frase] in [lingua]“.

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Valute e azioni di borsa: “Ok Google, prezzo azioni di [azienda/metallo/moneta]” oppure “Ok Google, quanto vale [cifra] [moneta] in [moneta]“.

Unità di misura: “Ok Google, quanti [grandezza/valuta] sono [cifra] [grandezza/valuta]“.

Promemoria: “Ok Google, ricordami [cosa] [quando] [dove]“.

E infine non potevano mancare le funzioni legate alla musica, come ad esempio:

Controllo riproduzione musica: “Ok Google, riproduci musica [brano o autore]” oppure più semplicemente “Ok Google, riproduci un po’ di musica”.

Riconoscere canzoni: “Ok Google, ascolta brano” oppure “Ok Google, che brano è”.

Google Home: come funziona l’assistente vocale quando diventa maggiordomo

A marzo di quest’anno – come annunciato da tempo – ha fatto il suo debutto in Italia Google Home, una serie di due altoparlanti intelligenti progettati per portare in casa le funzioni che abbiamo già visto di Google Assistant e per gestire applicazioni di domotica.

In concreto, Google Home partendo da ciò che può già fare l’Assistente Google su smartphone, si configura come una figura che prende nota e ci organizza la vita: promemoria, sveglie e appuntamenti, meteo, informazioni sui viaggi imminenti, informazioni nutrizionali sugli alimenti e altro ancora.
Purtroppo non  legge le notifiche dal cellulare, e quindi non è in grado di sostituirsi pienamente ad esso.
Ma non bisogna disperare: Google Home infatti è un prodotto in continua evoluzione e in futuro saranno sempre di più le nuove funzioni che verranno sbloccate dagli sviluppatori. A partire dalla domotica, dove ci si attende una crescita esponenziale a quella che si avrà negli impianti in casa. “Ok Google, accendi la lavatrice a 30°” oppure “Ok Google, alza le tende e accendi l’aria condizionata”: solo per fare un esempio di come si potrebbe usare questo gadget se si avessero in casa impianti di domotica interconnessi su tutti gli elettrodomestici.

Il futuro è semplice: parlaci

Avete quindi compreso pienamente che una parte del futuro della nostra vita quotidiana sarà sempre più affidata ai comandi vocali governati dall’intelligenza artificiale. Ciò che ci apparirà come la cosa più facile del mondo – ovvero parlare e chiedere con la voce come se stessimo parlando ad un altro essere umano – in realtà è il frutto di straordinari e ingenti investimenti in ricerca tecnologica e di molti anni di lavoro. In questo mondo tutto cambia e si aggiorna molto velocemente: come saranno le nostre case tra vent’anni? Chissà, potremmo chiederlo a Google Home. Intanto però sappiamo che dobbiamo aggiornare i nostri siti internet e la nostra Seo per la ricerca fatta con comandi vocali, che diventerà a breve la modalità più diffusa di ricerca. Che aspetti? Mg Group Italia, web agency di Massa Carrara, è qui anche per aiutarti ad affrontare queste nuove sfide.

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Google Adwords Diventa Google Ads

Google Adwords Diventa Google Ads

Google Adwords cambia nome e diventa Google Ads. Alcuni di voi avranno visto comparire questo annuncio navigando nelle piattaforme google e si saranno chiesti come mai. La spiegazione non è poi così complessa e quindi proviamo a raccontarvela in un breve post di questo blog.

Google Ads: un rebranding e un prodotto più semplice

Maggiore semplicità: è questo l’obiettivo del rebranding di Google Adwords. La semplificazione del nome, con il taglio delle lettere, è già un po’ un segnale di questa intenzione di Google. A renderla palese poi ci sono le dichiarazioni dei manager protagonisti dell’operazione: Sridhar Ramaswamy, vicepresidente senior Ads & Commerce di Google, ha spiegato sul blog di google, che ‘la compagnia ha ottenuto “feedback consistenti” e l’alto numero di acquisizioni nel tempo possono aver generato qualche confusione tra gli inserzionisti. Il rebrand dovrebbe cominciare a luglio e l’obiettivo è quello di semplificare, introducendo formule più semplici per inserzionisti e publisher’.

E poi ancora ha parlato della complessità del mondo dell’advertising on-line contemporaneo, spiegando ancora che “Abbiamo lanciato AdWords circa 18 anni fa con un semplice obiettivo: rendere più facile la connessione online con le aziende. […] Molto è cambiato da allora […] Di conseguenza, gli operatori di marketing hanno maggiori opportunità di raggiungere i consumatori attraverso canali, schermi e formati. Le possibilità non sono mai state così stimolanti, ma non sono mai state nemmeno così complesse”.

Per andare incontro a queste nuove esigenze delle aziende e dei marketers Google Ads  diventerà più semplice da utilizzare, e ci saranno nuovi strumenti e soluzioni per aiutare gli inserzionisti meno esperti ad impostare una campagna di annunci, sia nella rete display sia in quella search. Ma non solo, dietro il cambio di nome c’è anche la scelta di raggruppare in un’unica piattaforma l’intera gamma di funzionalità pubblicitarie offerte da Google.com, dagli altri canali di proprietà della società e dai siti partner: app, YouTube, Google Maps, Google Play, e altro ancora tutte accessibili dal nuovo Google Ads.

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Google Ads e il ‘machine learning’ per le PMI

Per le piccole e medie imprese Google ha scelto la strada dell’introduzione in Google Ads di un nuovo tipo di campagna, pensata appositamente per chi muove i primi passi nell’advertising online. Nel blog di Kim Spalding – Product Management Director di Google – si legge: “con l’introduzione di Google Ads, le piccole imprese possono ora utilizzare le Smart Campaigns, la nostra nuova esperienza di annunci predefiniti. Abbiamo creato le Smart Campaigns adattando l’innovazione e la tecnologia pubblicitaria disponibile con Google Ads ai bisogni dei proprietari di piccole imprese. Ora puoi creare annunci in pochi minuti e ottenere risultati concreti, come far squillare il telefono, inviare lead al tuo sito web o portare clienti al tuo negozio.”

Tutto ciò sarà possibile grazie alla tecnologia di ‘machine learning’, apprendimento automatico, che è stata inserita nel nuovo Google Ads e che avrà molteplici funzioni, tra le quali le seguenti che destano maggiore interesse nei piccoli inserzionisti:

  1.  rendere adattabili gli annunci search: in questo modo il marketer non ha bisogno di fare altro rispetto ad inserire fino a 15 titoli e 4 righe di descrizione. Sarà Google a testare le combinazioni migliori e a produrre fino al 15% in più di risposte agli annunci.
  2. massimizzare la pertinenza degli annunci video su YouTube: grazie all’intelligenza artificiale google selezionerà i clienti cui mostrare i video pubblicitari tra quelli più responsive e più inclini a considerare l’acquisto dopo aver visto un video proposto da un brand. Questa funzione che si chiama Maximize Lift è attualmente in versione beta e verrà resa disponibile per tutti nei prossimi mesi
  3. aumentare le visite ad un negozio: questa funzione è attribuita alle ‘campagne locali’ e serve a massimizzare il numero dei clienti che arriveranno fisicamente presso un rivenditore dopo la ricerca on-line
  4. migliorare le campagne shopping: anche queste campagne avranno dei miglioramenti tecnici, diventando campagne ‘smart shopping’, cioè intelligenti, grazie all’apprendimento automatico. In questo modo basterà selezionare le Kpi aziendali e non sarà più necessario impostare tutto manualmente, inoltre questo tipo di campagna verrà ottimizzata su obiettivi di business multipli

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3 nuovi marchi Google per inserzionisti di tutte le dimensioni

Non c’è solo Google Ads, visto che per le aziende più grandi Google ha deciso di ottimizzare anche le altre piattaforme, introducendo nuovi marchi anch’essi portatori di soluzioni più semplici: Google Marketing Platform e Google Ad Manager. Anche in questo caso si tratta di revisioni che puntano a semplificare la pubblicazione di annunci e ad aumentarne il valore, ottimizzando il posizionamento sui dispositivi e i canali giusti per i target individuati.

  1. Google Marketing Platform unifica i prodotti per inserzionisti DoubleClick Digital Marketing e Google Analytics 360 Suite e si rivolge ai team di marketing aziendali che hanno bisogno di utilizzare contemporaneamente la tecnologia di annunci e quella di analisi.La piattaforma aiuta quindi gli esperti di marketing a pianificare, acquistare, misurare e ottimizzare i media digitali e le esperienze dei clienti in un unico posto. Inoltre Google ha annunciato che a questa piattaforma verranno nelle prossime settimane unificate anche le funzionalità di DoubleClick Bid Manager, Campaign Manager, Studio e Audience Center nella funzione che verrà chiamata Display & Video 360.
  2. Google Ad Manager: una piattaforma completa che unisce DoubleClick for Publishers e DoubleClick Ad Exchange. E’ rivolta al mondo degli editori che hanno bisogno di maggiore semplificazione a fronte di una sempre maggiore complessità della qualità e del numero dei device utilizzati per pubblicare e monetizzare i propri contenuti.

Il futuro dell’advertising per web comincia in questi giorni: farne parte anche tu

Il mondo dell’advertising di google può sembrare a molti titolari di piccole e medie imprese troppo complesso e distante dalle proprie competenze. Lo sa Google, che sta razionalizzando i suoi servizi, e lo sa chi come noi ogni giorno lavora al fianco di centinaia di imprenditori. Eppure questa distanza va colmata: un business cui si vuole dare un futuro di successo deve necessariamente utilizzare anche gli strumenti del web marketing. Lasciati guidare da noi di Mg Group, web agency di Milano, in questo nuovo percorso verso nuovi clienti e nuove opportunità. I nostri esperti sanno utilizzare perfettamente tutte le piattaforme di Google e sceglieranno per te le modalità migliori analizzando le caratteristiche della tua azienda.